Cesena, caldo pericoloso per gli operai: la Fiom chiede lavoro ridotto nelle ore calde, più pause, ventilazione nei reparti e acqua

La Fiom Cgil Forlì-Cesena lancia un sos per la salute dei lavoratori minacciata dalla calura estiva e chiede quattro misure per ridurne l’impatto.
«L’ondata di calore che sta investendo l’Italia, destinata a proseguire e aggravarsi nei prossimi giorni - dichiara il sindacato di categoria dei metalmeccanici della Cgil - rappresenta un serio pericolo per la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori. A essere maggiormente esposti sono gli addetti alla produzione, in particolare nei reparti degli stabilimenti siderurgici, nei capannoni con scarsa ventilazione, sulle linee di montaggio e in tutti quei contesti in cui si svolgono mansioni pesanti e fisicamente stressanti. Il caldo torrido, unito a livelli di umidità variabili e a ritmi di lavoro elevati, può provocare malori, collassi, tachicardie, emorragie, con conseguenze anche gravi».
Le azioni protettive sollecitate
La Fiom ritiene «inaccettabile che l’esposizione al rischio venga sottovalutata. È indispensabile che le aziende adottino tempestivamente tutte le misure necessarie a prevenire danni alla salute. A partire dal coinvolgimento del medico competente, laddove presente, e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, occorre mettere in atto senza indugi azioni concrete».
Ne vengono indicate quattro. Una è «la riduzione o la rimodulazione dell’attività lavorativa nelle ore più calde». La seconda è «l’introduzione di pause aggiuntive». Un’altra ancora è «il potenziamento della ventilazione e il raffrescamento nei reparti». Infine, viene considerata fondamentale «la disponibilità continua di acqua fresca gratuita e di integratori salini».
Inoltre, «nei casi in cui il rischio diventa elevato o persistente, l’attività deve essere sospesa».
Controlli e attenzione
La Fiom sollecita anche controlli e un vero interessamento delle autorità preposte: «Chiediamo con forza che le Asl e i servizi ispettivi attivino controlli puntuali per evitare situazioni di rischio e disagio. È altresì necessario che il Ministero del Lavoro intervenga con direttive chiare e promuova un’azione di coordinamento nazionale per garantire la tutela della salute in ogni luogo di lavoro».
Intanto le rsu-rls della sigla sindacale si sono «attivate affinché, in ogni territorio e in ogni fabbrica, vengano promosse tutte le iniziative utili a salvaguardare la salute e la sicurezza di chi lavora».
Il messaggio finale è forte e chiaro: «La salute non si baratta. Il lavoro deve essere sicuro, sempre».