Volti distesi, brusio di sottofondo. Al chiudersi delle porte, silenzio. Secondi ovattati che hanno accompagnato la prima partenza aperta al pubblico di un veicolo a guida autonoma in Romagna. Come se i primi sei passeggeri presenti, senza parole, avessero voluto condividere le emozioni di un momento spartiacque della propria vita. Perchè su quel piccolo bus, non c’era nessuna postazione guida. Eppure, il veicolo si “comportava” come qualsiasi altro servizio pubblico tradizionale, solo più lento. Un “sogno americano”, diventato realtà, per tutti coloro che sono saliti sul veicolo elettrico ripensando ai robotaxi di San Francisco, testando una situazione analoga così percepita meno distante. Nella prima fascia oraria, dalle 10 alle 13, una sessantina di persone sono accorse a sperimentare il progetto europeo “Ginevra”, in sosta alla “fermata Cesena” nel parcheggio della Fiera. Dopo il successo di ieri, l’esperienza verrà ripetuta anche nella giornata di oggi, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 16.30
Cesena. Bus a guida autonoma, in Romagna si testa la mobilità del futuro
Il progetto e l’investimento
«Lo scopo di “Ginevra”- spiega la coordinatrice Giulia Bubbolini- è rilevare il gradiente d’interesse e l’effetto che i cittadini hanno con l’impatto ai futuri possibili sistemi di trasporto. Non testare un veicolo da mettere in circolazione a breve». Il progetto è stato reso possibile grazie ad un finanziamento di 210 mila euro ottenuto dal comune di Cesena nell’ambito dell’“Interreg Central Europe”, relativo allo “Sviluppo territoriale integrato in Europa”, che pone come obiettivo quello di rendere i servizi mobili sempre più “smart” nelle città, al fine, di ridurre gli spostamenti con mezzi propri e salvaguardare l’ambiente.
Oltre a Cesena, “Ginevra” toccherà altre cinque città europee.
Addetto pronto a intervenire
Prima e dopo l’esperienza a bordo , i passeggeri sono stati chiamati a svolgere un questionario online. Le domande poste prima di salire riguardano l’interesse verso l’evoluzione dei mezzi di trasporto, la ciclicità sull’utilizzo di veicoli propri e le aspettative nel caso venissero introdotti.
Poi inizia il tragitto, del tutto gratuito. A bordo, per legge, è presente un addetto alla sicurezza dell’azienda austriaca Suraa, che organizza e gestisce i servizi pubblici. Il veicolo, all’interno di un circuito a “L”, raggiunge una velocità massima di 20 km/h e “reagisce” agli ostacoli che incontra. è stata infatti realizzata una ricostruzione realistica con simulazioni delle dinamiche stradali. Come va dunque il veicolo sul campo? Piede leggermente pesante allo “Stop” e all’altezza dell’attraversamento pedonale, effettuato da un membro di “Ginevra”. Più sciolto invece in fase di avvio e ripartenza alle fermate, buona percorrenza in curva e affidabile nel riconoscere lo stato di avanzamento lavori, spostandosi di corsia. Il giro completo ha una durata di una decina di minuti. Quanto basta per convincere o disinteressare l’utente.
Al termine del giro, i “pendolari” sono chiamati a rispondere ad un secondo questionario, con domande inerenti all’esperienza vissuta e alla funzionalità di un sistema simile per la propria città. L’esperienza è fruibile da parte di persone di ogni età, anche bambini in passeggino e carrozzine, grazie alla pedana automatica che si aziona in caso di necessità.