Cesena, Borello piange la morte del suo Gulliver e collezionista di sabbie

La sua creatività e paziente manualità lo avevano trasformato in una sorta di Gulliver, che si muoveva nella sua Lilliput fatta di chiese, borghetti e monumenti famosi che ricostruiva in miniatura, usando migliaia e migliaia di mattonicini. Quella era la grande passione di Rino Serra, personaggio molto noto a Borello. È morto due giorni fa, al termine di una malattia degenerativa che ha avuto un decorso molto veloce. Lascia i figli Alberto e Caterina, dopo che era venuta meno di recente la moglie Carla, da lui assistita per tanto tempo, per seri e prolungati problemi di salute che le avevano tolto autonomia. Proprio dopo quel lutto, anche le condizioni di salute di Serra si sono deteriorate inesorabilmente.

Il funerale si celebrerà oggi alle 15, nella chiesa della sua Borello, dove ha vissuto sempre, a parte l’infanzia nel Milanese. Seguirà la cremazione.

Classe 1945, nella vita lavorativa Serra si era fatto apprezzare come funzionario della Cassa di Risparmio di Cesena. Ma l’attività che più amava era la realizzazione di modellini in scala di edifici che lo affascinavano. Tre di questi, le riproduzioni delle chiese di Borello e San Vittore e del castello di Teodorano, sono state donate, così da potere essere ammirate dai frequentatori dei rispettivi luoghi che raffigurano in dimensioni miniaturizzate. Altre, come quella dedicata alla scuola elementare di Borello, sarebbe bello che fossero valorizzate con la stessa modalità. Per altre ancora, come il Partenone di Atene o la colonna traiana, è impossibile pensare a soluzioni di quel tipo, ma come conservarle e permettere a tutti di vederle, magari radunandole in un unico spazio, è un’esigenza che figli ed amici del defunto non trascureranno.

Un’altra passione di Rino Serra, che racconta molto di lui e di come gli piacesse circondarsi di piccoli mondi, che spaziavano dalle proprie radici a terre lontane, era la collezione di sabbie di Paesi di tutto il mondo. Le infilava dentro le boccette che si usano di solito per le spezie, minuziosamente disposte su una parete di casa sua, dopo averle “catalogate” etichette che indicavano la provenienza di ciascuno di quei “pizzichi” del pianeta. Qualcuno lo aveva preso di persona durante viaggi che aveva fatto, ma la maggior parte sono frutto di consegne che amici e conoscenti al ritorno da vacanze all’estero gli hanno fatto nel corso degli anni, sapendo di quel suo hobby particolare.

Un ultimo interesse di Rino Serra era quello per la storia delle miniere di Formignano: fu tra i soci fondatori della Società studi e ricerche della Romagna mineraria, di cui è stato anche economo.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui