Cesena, bomba a Ponte Abbadesse: decisioni sull’evacuazione attese domani. Sganciata nel primo attacco aereo alla città?

Dovrebbero arrivare nella giornata di domani le indicazioni su tempi e modalità di rimozione della bomba d’aereo inesplosa, risalente alla seconda guerra mondiale, che è stata individuata durante scavi preliminari alla realizzazione della cassa di laminazione anti-allagamenti progettata a Ponte Abbadesse, a ridosso del torrente Cesuola. Gli specialisti in bonifiche di residuati bellici stanno facendo tutte le valutazioni del caso per capire, innanzitutto, quanto dovrà essere estesa l’area che si dovrà evacuare, per motivi precauzionali, durante le operazioni di rimozione, affidate ad esperti artificieri.
Decisioni da prendere
Quando si faranno queste operazioni, di cui si darà un congruo preavviso alla popolazione, e quanto dureranno sono altri due punti su cui l’amministrazione comunale è in attesa di comunicazioni dalla Prefettura. La speranza, non campata in aria, alla luce di come sono state gestite situazioni simili, è che il disagio dell’allontanamento forzato possa essere contenuto in una manciata di ore. Per quel che riguarda il numero di persone coinvolte, dipenderà da quale sarà il raggio dove sarà interdetta la presenza di chiunque tranne gli artificieri o altre persone appositamente autorizzate. Quello che sembra certo è che, vista l’estrema vicinanza all’ordigno, sarà inevitabile l’abbandono momentaneo di due luoghi pubblici che sono punti di riferimento per la frazione: l’area parrocchiale e il centro sportivo della Nuova Virtus. Così come sembra invece scontato che la scuola non dovrebbe cadere all’interno del perimetro di sicurezza, e quindi le lezioni non dovrebbero essere interrotte. Resta invece da capire quanto sarà vasta la porzione dell’abitato di Ponte Abbadesse che andrà evacuata per qualche ora. Se si scegliesse di istituire una “danger zone” in un raggio di 500 metri, ipotesi plausibile, dando un’occhiata alle cartine stradali, i caseggiati toccati sarebbero alcune decine, oltre a un certo numero di attività.
Echi di guerra
Intanto, scavando nelle documentazioni degli archivi storici ma anche pescando ricordi tramandati da chi aveva ancora memorie nitide dei bombardamenti fatti su Cesena, si può ipotizzare che l’ordigno rinvenuto potrebbe essere stato sganciato durante il primo dei 76 attacchi dal cielo che la città subì nell’arco di 7 mesi, tra maggio e dicembre del 1944. Esattamente, era il 13 maggio quando parecchi aerei degli Alleati colpirono postazioni occupate dalle truppe tedesche e altri punti chiave per scardinare il sistema di difesa in vista dell’offensiva sferrata pochi mesi dopo. In quella occasione i bombardieri si concentrarono su otto zone: San Pietro, del mercato, il cavalcavia, i Molini, Sant’Egidio, San Giorgio e appunto Ponte Abbadesse, oltre alla vicina Celincordia Celincordia. Non si può ovviamente escludere che la bomba rinvenuta abbia a che fare con qualche altra incursione aerea, ma quella del 13 maggio 1944 fu senz’altro la più intensa fatta su Ponte Abbadesse e quindi per un semplice calcolo delle probabilità è plausibile che le attuali notizie di cronaca siano collegabili a quanto avvenne durante quella giornata. Fu uno shock terribile per i cesenati, tanto che nei giorni immediatamente successivi ebbe inizio un esodo massiccio, soprattutto verso le colline attorno, di chi non si sentiva all’interno di quel nucleo abitato.