Cesena: approvate le varianti per il metanodotto

Cesena

È passato con un solo voto di astensione (quello di Csn) e con i voti favorevoli di Pd, Cesena 2024, Cambiamo, Lega e Gruppo misto, l’adeguamento cartografico necessario ad accogliere, nel Piano urbanistico generale, alcune variazioni del progetto del metanodotto che si appresta a realizzare Snam.

Un passaggio molto tecnico e burocratico che testimonia le competenze assolutamente marginali del Comune su quest’opera. La delibera però è diventata occasione per tutti i gruppi consiliari di ribadire la vicinanza alle persone che sono direttamente toccate dalla realizzazione di un progetto tanto impattante.

Il progetto prevede la realizzazione di una infrastruttura energetica considerata strategica per lo Stato e ha mosso i primi passi quasi vent’anni fa ma ha subito una accelerazione solo recentemente, dopo l’inizio della guerra di invasione della Russia in Ucraina e grazie alle risorse del Pnrr. La competenza di questo mega progetto che attraversa da Minerbio alla Puglia una parte importante del Paese, è in capo al ministero dell’Ambiente che ha già autorizzato il progetto. Quella arrivata ieri sul tavolo dei consiglieri comunali è la richiesta di adeguare il piano urbanistico vigente alla luce di sei modifiche del progetto già approvato. Sono tutte modifiche molto puntuali e che rientrano nel più ampio processo di ottimizzazione del progetto.

«È l’ennesima ferita in un territorio già fortemente infrastrutturato», è intervenuto denis Parise, capogruppo di Cesena Siamo Noi. Il voto di astensione è il suo, a motivarlo un certo scetticismo sulla strategicità di quest’opera, «che arriva tardi, dopo che per anni governi di destra e di sinistra sono stati concordi nel tenerla nel cassetto».

Da Parise, ma anche dagli altri consiglieri di minoranza che invece si sono detti favorevoli all’opera a cui riconoscono un valore strategico la critica rivolta all’amministrazione è stata quella di non essere aver fatto abbastanza negli anni per accompagnare i residenti su cui il progetto impatta direttamente, ma anche la città, nell’acquisire informazioni e consapevolezza sul progetto e sul suo impatto sulla città.

«Approvare questa delibera, riconoscere l’importanza del progetto, non significa che da parte nostra non ci sia empatia verso chi teme di vedere minacciati o compromessi i propri beni - è intervenuto il consigliere Pd Gianni Ceredi - o che non condividiamo un certo fastidio per il modo in cui un colosso come Snam si è mosso in alcuni casi verso i cittadini. Una nota di metodo, non di merito». Ceredi nel suo intervento da un lato ammette: «forse avremmo potuto fare di più», ma al tempo stesso mette in guardi rispetto al rischio di «promettere ai cittadini una possibilità di intervento che in realtà non abbiamo».

Sul tema è intervenuto anche il sindaco Enzo Lattuca che da un lato ha ricordato che a chiunque si sia rivolto a lui e a gli altri assessori, l’amministrazione ha messo a disposizione i propri canali perché queste persone potessero dialogare direttamente con Snam, a volte mettendo anche a disposizione gli spazi quando c’era la richiesta che questi incontri avvenissero “in campo neutro”.

Rispetto al ruolo dell’amministrazione nel far conoscere alla cittadinanza il progetto le implicazioni del progetto Lattuca ha svelato che «a fine ottobre quando ho incontrato il comitato ho proposto di organizzare un confronto pubblico con Snam, mettendo a disposizione gli spazi comunali, offrendo la possibilità di presentare a Snam le domande con una settimana di anticipo così che fossero nelle condizioni di rispondere, ma quella proposta venne rifiutata dal comitato. Una scelta legittima, ma forse sarebbe stata un’occasione importante per la città».

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