Cesena, alza le mani su genitori e carabinieri: perizia per valutare l’effetto del mix psicofarmaci-birra

Il 14 luglio scorso era andato in escandescenza contro i suoi genitori, alzando anche le mani, e quando i carabinieri della stazione di Borello erano accorsi in forze nell’abitazione a ridosso del centro storico dove era in corso l’aggressione si era scagliato violentemente anche contro di loro, al punto da essere arrestato. Il giorno dopo quella misura restrittiva non era stata convalidata e quindi il 43enne era stato rilasciato. Se ne è andato via di casa, in un campeggio a San Piero in Bagno, dove è tuttora, anche perché è stato raggiunto da una misura cautelare di allontanamento dai suoi cari, con divieto di dimorare a Cesena: è stata disposta dal giudice a seguito di denuncia dei genitori stessi.
Ieri l’uomo è comparso in tribunale a Forlì per rispondere delle intemperanze contro i carabinieri. L’avvocata Chiara Fabbri, che lo assiste, ha chiesto per lui il giudizio abbreviato, condizionato allo svolgimento di una perizia psichiatrica per capire se il pesante mix tra psicofarmaci e abuso di birra di cui è schiavo compromette, almeno parzialmente, la sua capacità di intendere e volere e perciò non è imputabile. La richiesta della difesa è stata accolta dal giudice e la prossima udienza è stata fissata per il 6 ottobre, quando si procederà alla nomina del Ctu, il consulente che sarà chiamato a verificare le condizioni psichiche dell’imputato. Dal canto loro, i carabinieri non si sono costituiti parte civile per l’aggressione subita.