Cesena. Allarme Confcommercio, entro il 2035 un negozio su cinque destinato a chiudere

Cesena
  • 16 novembre 2025

Il commercio di vicinato affronta una crisi profonda: un negozio su cinque destinato a sparire entro il 2035 nel prossimo decennio anche nel Cesenate. Dal rapporto dell’Ufficio Studi di Confcommercio, presentato in vista dell’iniziativa “inCittà – Spazi che cambiano, economie urbane che crescono”, in programma a Bologna, a cui parteciperà una delegazione di Confcommercio cesenate con il presidente Augusto Patrignani, il direttore Giorgio Piastra e il vicedirettore Alberto Pesci e membri della giunta, emerge che negli ultimi dodici anni il tessuto commerciale italiano ha subito una contrazione profonda: più di 140mila attività al dettaglio, tra negozi e ambulanti, hanno cessato l’attività.

“Anche per il prossimo decennio lo scenario e’ penalizzante anche nel Cesenate e Confcommercio chiede di intervenire - afferma il presidente Augusto Patrignani -: propone che i diversi livelli di governo – nazionale, regionale e locale -collaborino alla creazione di un quadro stabile, coerente e abilitante per la valorizzazione delle economie di prossimità e delle imprese del terziario di mercato.A livello comunale, si propone la redazione di programmi pluriennali per l’economia di prossimità, strumenti integrati per coordinare le diverse azioni di contrasto alla desertificazione commerciale. Tra le misure più efficaci: patti locali per la riattivazione dei locali sfitti, con canoni calmierati e incentivi coordinati tra pubblico e privato; interventi di animazione urbana e accompagnamento all’avvio d’impresa, promossi da Comuni e associazioni di categoria; azioni per una logistica urbana sostenibile e integrata nei sistemi digitali; piattaforme di welfare territoriale che permettano alle imprese di erogare crediti spendibili nei negozi e servizi di prossimità; partenariati tra imprese del terziario di mercato e operatori immobiliari, per integrare nei nuovi interventi di rigenerazione urbana spazi destinati ai servizi di quartiere e alla vita comunitaria”.

A livello nazionale, Confcommercio chiede di garantire un coordinamento stabile delle politiche urbane e territoriali, promuovendo linee guida condivise e l’integrazione dei diversi programmi e fondi europei e nazionali in una strategia unitaria dedicata alla rigenerazione urbana e al rafforzamento delle economie locali. A livello regionale, è fondamentale valorizzare e armonizzare l’esperienza dei Distretti Urbani dello Sviluppo Economico, superando la frammentazione normativa e definendo regole minime comuni per il funzionamento, la governance e il coinvolgimento degli attori locali.

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