Cesena, aggressione al bar: in 5 all’ospedale

Cesena
  • 03 dicembre 2023

Sanguinosa aggressione ai danni della famiglia che gestisce il Plaza Turkish Kebab in viale Bovio, con affaccio sul parcheggio Mattarella. Sono volate botte da orbi che hanno coinvolto i due aggressori, il gestore del bar (che è quello che ha avuto la peggio), sua moglie e suo figlio e alcuni avventori dell’esercizio pubblico.

Poco dopo le 20 di venerdì sera è arrivato al Commissariato l’allarme per una presunta rissa. Le volanti della polizia sono arrivate sul posto e si sono invece trovate di fronte al caos creato da due algerini, probabilmente ubriachi. Al momento è stato individuato un 22enne, denunciato per lesioni personali, mentre si sta indagando per scoprire il suo complice che dovrebbe essere un po’ più grande di età e che una volta individuato subirà la stessa sorte.

I due pare si siano presentati al bar già alticci. Nei giorni precedenti c’era stato un diverbio perché volevano vendere non si sa quale merce, ma il proprietario del locale non ne aveva voluto sapere. Sono tornati alla carica e la situazione è presto degenerata.

I due si sono avventati sul gestore, un 42enne originario del Turkmenistan, e lo hanno colpito violentemente in faccia e sul corpo, anche con una bottiglia. Poi si sono avventati anche contro la moglie 39enne e il figlio quasi 19enne, picchiando anche loro. Nel bar c’erano alcuni avventori che hanno preso le parti della famiglia dei gestori, costringendo alla fuga i due aggressori. Ma prima dell’uscita dal bar ci sono state altre colluttazioni, che hanno fatto salire il numero dei feriti.

Infatti alla fine le persone refertate dal pronto soccorso dell’ospedale Bufalini di Cesena sono state cinque. Il gestore è il più grave: ha riportato una frattura al setto nasale e varie altre escoriazioni ed è stato giudicato guaribile in 30 giorni. Hanno invece avuto un referto di pochi giorni di prognosi per ecchimosi ed escoriazioni la moglie, il figlio e un paio di avventori che hanno riportato delle contusioni.

Nella giornata di ieri l’esercizio commerciale è rimasto chiuso e sulla porta campeggiava un cartello che riportava come causa “motivi familiari”.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui