Cesena, aggredito medico del Sert: episodio raro per gravità ma non isolato
Risale a due mattine fa l’aggressione ai danni di uno dei medici del servizio Dipartimento di Salute Mentale e Servizio Dipendenze Patologiche del Bufalini. L’aggressore è uomo, già noto ai servizi e anche alle forze dell’ordine. «Ha avuto diversi percorsi in passato, di natura più sociale che terapeutica e in passato aveva già ripetuto minacce, ma questa volta è passato all’atto vero e proprio». A raccontarlo il direttore del Sert Michele Sanza, che specifica anche che: «In venti anni di lavoro mai erano capitati episodi di questa gravità». L’uomo, senza fissa dimora e con un problema di dipendenza, cercava soluzione ai suoi problemi abitativi pretendendo dal servizio sanitario l’accesso a una comunità terapeutica, percorso tentato in passato ma fallito. «In accordo con il Pris, il pronto soccorso sociale, gli è stato proposto l’accesso al dormitorio, ma lui ha rifiutato questa proposta». Non ottenendo la risposta che voleva alle sue pretese è passato dalle minacce ai fatti e ha colpito con calci e pugni un medico. «Qui siamo nel pianeta dei reati comuni e credo sia un caso che vada trattato come tale», commenta Sanza.
Il lavoro degli operatori del Sert non è semplice, la tipologia di utenza comporta anche complessità: «L’abuso di sostanze si accompagna anche a impulsività e difficoltà nella regolazione dell’umore, possono capitare momenti di tensione, ma non era mai capitato nulla del genere», sottolinea ancora Sanza. Il personale è preparato, «Comunicazione e accoglienza sono gli strumenti che mettiamo in campo si solito nelle situazioni di tensione e di norma funzionano». A supporto del personale sanitario nelle ore di maggiore afflusso c’è anche una guardia giurata.
Ma se questo episodio si può definire raro per la sua gravità quello delle aggressioni non è un fenomeno del tutto isolato. «È un fenomeno che teniamo monitorato - spiega Paola Ceccarelli direttrice del distretto sanitario Cesena Valle Savio - con un sistema puntuale di segnalazione degli eventi». A livello di Ausl Romagna nel 2023 si sono registrati poco più di 500 episodi. Sono 150 le segnalazioni nella provincia di Forlì-Cesena. I servizi di emergenza-urgenza, in primis i pronto soccorso, sono quelli più coinvolti, seguiti dai servizi di salute mentale e dipendenze patologiche. Quella degli infermieri è la categoria più colpita, seguono medici e operatori socio sanitari. Circa l’80% delle aggressioni è di natura verbale, seguono le aggressioni fisiche e quelle contro la proprietà. «Il fatto che quelle verbali siano quelle più frequenti non significa che abbiano meno impatto sugli operatori che possono subire reazioni post-traumatiche. Per questo mettiamo a disposizione supporto individuale e di gruppo dopo ogni segnalazione. Altra cosa che facciamo è quella di ragionare sulle nostre strutture per rendere i servizi sicuri e in parallelo cerchiamo di lavorare sul piano culturale della sensibilizzazione verso i cittadini».