Centodue capi scout di Cesena ed Elena Baredi in partenza per la Route di Verona nei 50 anni dell’Agesci

Saranno ben 18 mila le capo e i capi dell’Agesci (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) presenti alla Route nazionale 2024: un percorso pensato per le Comunità capi che culminerà in un incontro nazionale a Villa Buri a Verona, nel periodo dal 22 al 25 agosto. Di questi, oltre 2.400 saranno i capi scout provenienti dai gruppi dell’Emilia-Romagna e ci sarà tanto di cesenate.
Attualmente sono 102 i capi scout che da Cesena faranno rotta sul Veneto e che (al ritorno) si muoveranno anche con un treno speciale organizzato da Trenitalia in direzione sud per chi rientra dalla manifestazione.
Una “quattro giorni” che vedrà impegnati i capi scout cesenati sia in ascolto e partecipazione a varie tavole rotonde ma anche (come “normale” per uno Scout) in servizi per la collettività: in città come all’interno di strutture quali ricoveri, cliniche specializzate, case protette, case di riposo per anziani.
Cesena darà il suo contributo a questo evento anche con la presenza di un volto noto (da sempre) dell’associazionismo e del volontariato. Maria Elena Baredi, deus ex machina di Cucine Popolari e recentemente anche neo assessora del comune di Cesena alla Scuola ed ai Servizi per l’infanzia.
Baredi era venuta a contatto con l’universo dei capi scout lo scorso anno quando fu invitata in Trentino da un gruppo per parlare dell’esperienza di Cucine Popolari.
Dello scorso aprile invece un’intervista di Baredi rilasciata a Famiglia Cristiana nel quale parlava prevalentemente del suo impegno politico portato avanti anche a livello amministrativo nel passato come nel presente.
L’Agesci nazionale deve aver in qualche maniera gradito parecchio il messaggio e la figura della cesenate che nella 4 giorni di Villa Buri e di Verona è stata invitata per partecipare a due tavole rotonde: una per parlare di Cucine Popolari e una per parlare dell’impegnarsi in politica.
Il raduno dei capi scout in Veneto è particolarmente sentita perché cade nel 50° anno dalla fondazione dell’Agesci.
«Da cinquant’anni le capo e i capi si appassionano alla bellezza del servizio e accompagnano le nuove generazioni alla realizzazione di sé come donne e uomini, attraverso il gioco, l’avventura e la strada».
Quello organizzato (non senza difficoltà logistiche per l’accoglienza nel comprensorio veronese) sarà un grande momento di riflessione collettiva: in 4 giorni sono previsti oltre 60 tra incontri, approfondimenti, momenti di formazione e dibattiti, «con lo scopo di analizzare la realtà dei giovani di oggi e definire le sfide e il percorso dell’Associazione per i prossimi anni». Gli ospiti che interverranno sono tutti educatori, giornalisti, intellettuali e sociologi.
Le Route nazionali precedenti dei capi Scout si erano tenute nel 1979 a Bedonia (Parma) e nel 1997 ai Piani di Verteglia (Avellino) ed hanno rappresentato momenti di snodo dell’Associazione, che oggi conta più di 180 mila iscritti in Italia, tra capi e ragazzi.
«A fare da collante all’incontro sarà il tema della felicità, che rappresenta oggi una scelta politica forte, controcorrente rispetto al negativismo e ai segnali di crisi e sfiducia, e che ritorna anche nel titolo di questo appuntamento: “Generazioni di felicità”».
Saranno 8 le prospettive da cui si guarderà alla felicità, ciascuna con un proprio percorso specifico nella 4 gironi: Felici di accogliere; Felici di vivere una vita giusta; Felici di prendersi cura e custodire; Felici di generare speranza; Felici di fare esperienza di Dio; Felici di essere appassionati; Felici di lavorare per la pace; Felici di essere profeti di un mondo nuovo
«Numerosi sono gli obiettivi di questo incontro - chiosano Roberta Vincini e Francesco Scoppola, presidenti del Comitato nazionale Agesci - dal coinvolgere le capo e i capi dell’Associazione in un’esperienza fortemente motivante che possa regalare un tempo di qualità, nuove energie, nuove parole, nuovi contenuti per l’educazione, all’offrire un’occasione unica di confronto sugli orientamenti educativi e sociali attuali; dal valorizzare il contributo dei 50 anni di storia dell’Agesci e posizionare l’Associazione nella società e nella Chiesa come attore importante di cambiamento del presente, all’identificazione di nuove risposte, nuovi equilibri e nuovi assetti di fronte alle sfide educative attuali».