Cesena, nascosti al fisco 52 milioni: l'imprenditore Salcini e 5 dipendenti condannati per le frodi
Quattro anni di reclusione, pagamento delle spese processuali, interdizione ai pubblici uffici per la durata di 5 anni, dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per un anno, incapace di contrattare con le pubbliche amministrazioni per un periodo di due anni, interdetto alle funzioni di rappresentanza ed assistenza in materia tributaria per anni due.
Si è concluso ieri il processo per la maxi evasione fiscale contestata all’imprenditore cesenate Gianluca Salcini e a cinque autotrasportatori che lavoravano per le sue aziende, accusati a loro volta di complicità nell’evasione.
Reati tributari fiscali e fatturazioni false con evasione di Iva per i quali la giudice Ilaria Rosati (nell’aula dove il pm era Sara Posa e l’imputato era difeso dall’avvocato Elisabetta Busuito), ha emesso ieri la sentenza di primo grado. Su accuse che, tra cambi di giudice e rinvii, hanno visto una durata processuale di oltre 4 anni e per le quali sono servite oltre una ventina di udienze.
Salcini a vario titolo e sotto diverse formulazioni d’imputazione, era accusato di aver celato al fisco 52 milioni di euro di ricavi nel periodo 2009-2016 utilizzando fatture emesse per operazioni inesistenti o con importi gonfiati. Per questo le condanne staccate dal giudice non comprendono una parte delle accuse, sulle quali è caduta la scure della prescrizione.
Con Salcini (difeso dagli avvocati Alberto Bricchi e Silvia Scaini) erano alla sbarra anche altre cinque persone che lavoravano nelle sue aziende nel periodo contestato. Per Gaetano e Santo Catania sono state lette condanne in continuazione con altri reati già giudicati (rispettivamente ad un anno ed 8 mesi) che portano la pena finale per il primo a 3 anni e 4 mesi e per il secondo a 3 anni di reclusone.
Per Enrico Siclari pena di due anni e 4 mesi, per Vincenzo Celi 1 anno e 10 mesi (pena sospesa) e per Antonio Giovanni Celi 2 anni e 4 mesi.
Questa sentenza di primo grado nei confronti di Gianluca Salcini arriva a una quindicina di giorni di distanza da un altro caso che lo coinvolse. La Corte d’Appello di Bologna a metà gennaio ha confermato per l’imprenditore una pena (sospesa) di 1 anno e 9 mesi in un procedimento (nel primo grado seguito dal pm Lucia Spirito) fatto di accuse di corruzione.