Caso Golinucci: trovato l’uomo della misteriosa lite avvenuta prima che Cristina scomparisse

Il “misterioso uomo più anziano li lei di fronte al quale Cristina Gollinucci stava piangendo e col quale stava discutendo” esiste, e misterioso lo è stato “soltanto negli ultimi 30 anni” perché sul momento chi fosse lo si era già capito. Un frate del convento dei cappuccini sulla cui figura (e presenza al fianco di Cristina) probabilmente non è stato dato il giusto peso.
L’aver scoperto queste dinamiche rende ancora più di prima fondamentale continuare ad indagare e soprattutto rintracciare Emanuel Boke: il sudafricano ospite del convento stesso, da sempre primo tra i sospettati di aver fatto del male a Cristina.
Perché anche Boke di questa “discussione” tra il frate e Cristina aveva parlato nelle intercettazioni. Quindi, sia che lo si voglia vedere come un testimone, sia che lo di debba recuperare in qualità di (nuovamente) indagato, serve continuare a “spronare” la Francia perché aiuti gli investigatori italiani a trovarlo.
No all’archiviazione
Sono queste in estrema sintesi le tesi con le quali gli avvocati Barbara Iannuccelli e Nicodemo Gentile (anche per conto dell’associazione Penelope) hanno nuovamente presentato al Gip un’istanza di opposizione all’archiviazione del caso di Cristina Golinucci. Dopo che la procura, per la nona volta, ha ufficializzato nelle scorse settimane il voler porre una pietra sopra alle indagini sulla 21enne di Ronta scomparsa nel nulla.
L’uomo del mistero
Gli atti, esaminati dagli avocati che tutelano Marisa Degli Angeli, madre della Golinucci, hanno una volta letti nei minimi dettagli gettato nuovo piombo sul cuore della madre di Cristina. Nell’ultima proroga della indagine nata a febbraio 2023, a distanza di quasi 32 anni da quel 1° settembre 1992 e svolta in parallelo all’inchiesta sulla morte della cesenate Chiara Bolognesi, le attenzioni degli investigatori si sono concentrate prima nel cercare di capire la morfologia dei terreni nella zona. Per chiarire se vi fossero o meno zone ancora da esplorare nei minimi dettagli coi Georadar attorno al convento dei Cappuccini.
Poi si è tentato di trovare la donna che (lo aveva raccontato successivamente nel salone di una parrucchiera di Cesena) aveva visto Cristina poco prima di sparire nel nulla mentre discuteva animatamente ed in maniera “emotivamente coinvolta” con una persona “più grande di lei”, vestita “in abiti civili” ma con una chierica in testa “come quella dei frati” cappuccini. Il tutto a circa metà strada tra il parcheggio e la porta del convento.
Gli investigatori hanno rintracciato la parrucchiera in questione e si sono resi conto che quella donna non è più reperibile. Ma al contempo hanno verificato anche che “l’uomo misterioso” era in realtà un volto noto sia a Cristina che in convento.
Cristina prima di sparire stava discutendo animatamente con Domenico Nigi, ossia padre Renato, per 18 anni a Cesena come vicesegretario provinciale per le vocazioni dei frati. La cosa che ha lasciato sconvolti avvocati e parenti della Golinucci è che nelle annotazioni di Pg mancanti a fascicolo delle varie fasi di 30 anni d’inchiesta, ora fatte riemergere dagli archivi, si noti come gli investigatori dell’epoca avessero già preso in carico la segnalazione di “Cristina che discute con qualcuno nel parcheggio”. Identificandolo con certezza come padre Renato e chiarendo pure chi fosse la donna che, in attesa della figlia vicino al parcheggio dei frati, li aveva visti. Una vicenda nota al punto che arrivò anche alle orecchie di don Ettore Ceccarelli, storico parroco di Ronta, il quale sui recò di persona dalla parrucchiera in questione facendosi ribadire il dettaglio e pregando di non divulgarlo per non “ostacolare le indagini”. Una convinzione di aiuto alle investigazioni tale che don Ettore, da sempre vicino a Cristina ed alla sua famiglia, non aveva mai parlato di questa cosa neppure con mamma Marisa o col padre di Cristina Giovanni Golinucci.
Boke da trovare
Non solo: a conferma di questa figura ci sono anche delle intercettazioni in carcere. Quando Emanuel Boke detenuto per violenza sessuale ed indagato viene registrato, nei dialoghi con padre Lino Ruscelli, esplicita di aver visto Cristina in compagnia di “padre Renato” e vicino ad una vettura di colore rosso: tinta e modello simili proprio a quelle del frate cappuccino. Domenico Nigi, ossia padre Renato, è morto in Emilia il 21 luglio del 2016. Nulla potrà più portare di persona alle indagini visto che sul momento la sua presenza al fianco di Cristina non è stata considerata un valore aggiunto alle stesse.
Ma nella richiesta di non chiudere le indagini di nuovo, gli avvocati sottolineano come queste “novità” riemerse dalla storia, debbano rendere ancor più incisiva la caccia a ritrovare Emanuel Boke. Scomparso in Francia dopo essere stato accusato sempre di violenze sessuali. In circolazione con un falso nome e potenzialmente ancora l’unico testimone ed indagabile per la scomparsa e la morte di Cristina Golinucci.