Carcere preventivo al terrore dell’ospedale di Cesena dopo la fuga sui tetti

Questa volta non ha evitato il carcere preventivo in attesa di giudizio. Troppe le problematiche che ha creato nell’ultimo mese. Alle quali si sono aggiunte quelle create alla Polizia di Stato nei due giorni di attesa della convalida dell’arresto tra Questura e Commissariato di Cesena. Nel primo pomeriggio di ieri è stato trasferito in una cella del carcere di Forlì M.N., il 31enne che sabato aveva costretto a bloccare il traffico sulla via Cesenatico scappando dalla Polizia che lo inseguiva dal mattino. L’uomo, di origini tunisine, nell’ultimo mese era stato bloccato altre due volte: in ambito ospedaliero, dopo aver aggredito a calci una infermiera, e in un altro caso dopo aver minacciato passanti e Polizia con cocci di bottiglia accuminati.
Quanto avvenuto tra sabato e ieri è stato ricostruito nell’aula del giudice Ramina Bizzarri. Dove la pericolosità del 31enne è emersa anche per ulteriori questioni che sono ancora sotto indagine.
Al mattino M.N. aveva fatto danni nella zona del circolo Acli di Ruffio dove stava bivaccando da giorni. Poche ore prima aveva minacciato con un coltello più di un residente della zona. Poi aveva minacciato anche alcuni passanti e i poliziotti con un paio di forbici da giardiniere e con una tenaglia. Quindi era riuscito a far perdere le proprie tracce nel campi in mezzo alle alte spighe di grano e tra i frutteti.
Attorno alle 11 la Polizia lo aveva rintracciato mentre guadava il fiume Pisciatello. Per sfuggire agli agenti il 31enne si era arrampicato sui tetti delle abitazioni lungo via Cesenatico a Villa Casone, dove aveva tenuto sotto scacco forze di polizia e di pubblico soccorso fino alle 13.30, quando era stato possibile bloccarlo con un colpo di taser.
Prima di arrivare in aula, tra sabato e domenica, ha pressoché distrutto la stanza dove veniva tenuto in custodia in Questura a Forlì. Altrettanto ha fatto con le suppellettili della seconda stanza del Commissariato dove la Polizia ha dovuto a quel punto trasferirlo per vigilarlo.
«A parte questi episodi - hanno spiegato gli agenti in aula - nell’ultimo periodo è stato indagato anche per aver aggredito una giovane e aver litigato con i suoi amici in pieno centro storico. I procedimenti sulle aggressioni in ospedale e ai giardini Savelli sono ancora in corso».
Difeso dall’avvocato Francesca Versari, il 31enne ha con il suo comportamento (tenuto anche davanti al pm Massimo Maggiori) messo in difficoltà estrema anche la prosecuzione dell’udienza nei suoi confronti. Ora attenderà in cella fino all’ultima settimana di giugno il rito direttissimo che sarà celebrato per lui. E nel frattempo sarà anche giudicato per l’arresto precedente avvenuto ai giardini Savelli.