Bus senza autista e “morti zero” sulle strade: il futuro a Cesena passa dalle modifiche all’intera vabilità

Cesena
  • 17 novembre 2023

Una sperimentazione con Cesena protagonista in Europa. Per veicoli “a guida autonoma” che possano aiutare i cittadini a spostarsi, alleggerire il traffico e rendere l’ambiente più sano. Ieri i vari attori della sperimentazione al via, che si spera porti a toccare con mano i suoi risultati già nel 2025, si sono riuniti alla sala multimediale della Malatestiana per “dipingere” il progetto Ginevra (così si chiama il percorso che porterà al veicolo a guida autonoma) sotto tutti gli aspetti molto complicati che lo caratterizzeranno. Dal coinvolgimento della pubblica amministrazione, agli aspetti urbanistici ed architettonici, fino a quelli “sociologici” che vanno dalla pianificazione partecipata dei futuri servizi e delle regole che li caratterizzeranno fino all’accettazione da parte di chi usufruirà dei servizi (i cittadini dunque) delle novità introdotte dalle intelligenze artificiali.

Le varie parti di “Ginevra”

Giulia Bubbolini del Cise (project manager del progetto Ginevra) ha coordinato gli interventi tematici fin dall’introduzione dell’assessora all’Ambiente e Mobilità Francesca Lucchi, per passare poi all’architetto del Comune Pierluigi Rossi (intervenuto sul Piano urbano della mobilità sostenibile e le scelte strategiche sul futuro), il video messaggio di Takeru Shibayama, senior scientist del Politecnico di Vienna, che ha parlato della storia della guida autonoma dagli anni ‘30 ad oggi; Giovanni Pau del Disi (Dipartimento di Informatica-Scienza e Ingegneria dell’Università di Bologna) che ha mostrato gli studi in corso sulla guida autonoma sperimentale; il ricercatore Andrea Cattabriga, advanced design unit dell’Università di Bologna ed Angela Simone, della Fondazione “Bassetti” (coordinatrice scientifica progetti internazionali) che hanno parlato della “percezione del nuovo” e del necessario coinvolgimento attivo dei cittadini.

Meno inquinanti

La mission che sta dietro al progetto di creare a Cesena possibilità di spostamenti senza autista è la stessa in tutto il mondo: liberare le strade dall’eccesso di traffico, di smog e rendere più sicuri e agevoli gli spostamenti di tutti.

Quindi l’avere a disposizione un bus senza autista su una o più tratte dovrà, è stato dettagliatamente descritto, passare da mille altri processi di trasformazione della città e delle abitudini comuni. Per progettare questo futuro il progetto Ginevra dovrà necessariamente appoggiarsi anche sul Pums (il Piano urbano di mobilità sostenibile) approvato nel 2022. Un piano a lungo termine (10 anni) che deve “inserire” i primi mezzi a guida autonoma tenendo anzitutto conto di tutti gli altri attori presenti sulle strade.

Morti zero entro il 2040

Il Pums punta sulla diversificazione della mobilità, trasformando le attuali strade anche in punti molto difficili del traffico (citato ad esempio lo snodo del Ponte Nuovo) per separare sempre più marcatamente le corsie di pedoni, ciclisti, auto e veicoli privati, mezzi pubblici. Questo dovrà avvenire pian piano su larga scala ovunque sul territorio comunale. Con lo scopo di avere meno gas in emissione, meno polveri sottili, meno rumori.

Chiaramente più ci si avvicina all’ultimo miglio verso il centro ed i relativi servizi, maggiormente dovranno essere privilegiate le mobilità a piedi, in bici ed elettrica a basso impatto.

L’idea è di arrivare già nel 2030 ad una domanda di mobilità al -12% rispetto all’attuale. Con almeno il 15% in più di persone che si spostano a piedi ed il 20% in più in bici, superando del 16% complessivo la mobilità “full eletric”. Di qui la necessità di estendere fino ai confini provinciali (alta Valle Savio) la Bicipolitana e le sue piste ciclabili. Una trasformazione delle aree urbane e delle strade che nei desiderata deve portare al -50% di incidenti stradali nel 2030 con l’obiettivo di arrivare a mortalità stradale zero nel 2040.

Senza autista: dove e come

I bus a guida autonoma in questa prima fase sperimentale vengono teorizzati come fattibili su almeno tre tipi di percorso: quello che dalla stazione porta al Campus universitario, dalla stazione al nuovo ospedale Bufalini e quello che dai parcheggi scambiatori porta al centro.

Lo stato di avanzamento della tecnologia delle guide autonome al momento è molto avanzato in condizioni di traffico quasi zero (su pista si sono lanciate anche al massimo vetture senza pilota da Formula Indy), un po’ più arretrato se inserito nel traffico caotico delle metropoli.

Questo è un altro punto chiave della sperimentazione e di quelli che dovranno essere i parametri green della mobilità futuristica. Riversare sulle strade del mondo gli stessi veicoli attuali presenti a motore a scoppio, tramutandoli in elettrici a guida autonoma, non alleggerirebbe affatto il traffico anzi lo aumenterebbe. Alle vetture in marcia si unirebbe un almeno 8% di veicoli che si muovono senza passeggero solo per andarsi a parcheggiare dopo l’utilizzo. Inoltre costruirli e farli funzionare tutti non abbatterebbe in alcun modo il consumo energetico e quindi l’ecosostenibilità della mobilità del domani.

Il progetto Ginevra punta molto il mirino sulle “alternative” alla mobilità privata attuale. Con molti più mezzi pubblici ecosostenibili in uso e molte più biciclette. Per ora, da qui a poter dire ai propri figli “vai di sotto che c’è la macchina che ti aspetta per portarti a scuola” dovrebbero passare almeno ancora 30 anni.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui