Banditi arrestati a Cesena dopo la fuga: le armi all'esame del Ris

Cesena

MELDOLA. Si concentrano sulle armi sequestrate ai malviventi in una delle auto abbandonate nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale “Montefiore” le indagini dei Carabinieri dopo l’arresto del cesenate Antonino D’Anna, originario della Sicilia, e Michele Catapano, milanese residente nel Modenese.
Il fucile kalashnikov, le due pistole semiautomatiche e il revolver saranno inviati, con il munizionamento, ai Ris (reparto investigazioni scientifiche) di Parma per essere analizzati.
Si vuole capire se le armi siano già state usate in passato e che tipo di “storia” possano avere. Una pistola, in particolare è stata assemblata, le altre sono state rubate negli anni passati a Faenza e Medicina.
E poi c’è quel fucile da guerra, arma “eccessiva” per una rapina in banca, quella che il terzetto avrebbe voluto mettere a segno martedì mattina, quando stavano aspettando gli impiegati della filiale Bper di Granarolo Emilia che però si erano accorti che qualcosa non andava e invece di entrare in banca come tutte le mattine si erano diretti verso le loro auto.

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