Bagno di Romagna, Gioventù Nazionale cerca seguaci davanti al liceo con parole care al fascismo: l’Anpi insorge

Propaganda di destra organizzata nottetempo davanti al liceo, per mano di Gioventù Nazionale: l’Anpi Alto Savio fa muro contro l’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia, finita nell’occhio del ciclone dopo che un servizio di “Fanpage” ne ha svelato pubblicamente simboli ed esternazioni fasciste.
Tutto nasce dall’affissione abusiva di una locandina su un albero nell’area di fronte al Liceo scientifico “Righi” di Bagno di Romagna. Dopo avere elencato i valori di riferimento, e cioè forza, nazione, tradizione e patria, e essersi presentati come difensori di quelle parole d’ordine, gli estensori del testo invitavano i giovani ad aderire alla loro organizzazione.
Anpi fa notare, come primo particolare inquietante, che «il tutto è avvenuto nottetempo, come fu nella tradizione delle squadracce fasciste nei primi anni venti». Poi entra nel merito della questione, segnalando che «la tradizione a cui si richiama Gioventù Nazionale è intrisa di violenza, sopraffazione, sangue e morte, come hanno confermato servizi televisivi». Perciò l’associazione che porta avanti gli ideali della Resistenza dice in modo molto netto che quella realtà «non ci appartiene e va rinnegata, perché il nostro Paese, l’Italia, riconquistò libertà, democrazia, pace esattamente quando, il 25 aprile sconfisse quella tradizione, insieme agli oppressori nazisti a cui Mussolini aveva consegnato il Paese». Poi ricorda che Gioventù nazionale si richiama a una pagina buia della storia, quella dello «spirito guerrafondaio e imperialista del fascismo, che portò l’Italia, passando per ripetute guerre di aggressione, in Etiopia, Spagna e Albania, fino alla disfatta della seconda guerra mondiale ed all’ignominia dell’8 settembre. Con Mussolini e con il suo nazionalismo, parolaio prima e guerrafondaio poi, l’Italia toccò il punto più basso della sua storia moderna. Il nazionalismo è la malapianta che porta alla guerra».
Dopo la condanna, arriva la rivendicazione di un impegno che si fonda su principi diametralmente opposti: «A questa tradizione - scrivono dall’Anpi Alto Savio - l’antifascismo ne oppone un’altra, quella che, con la Resistenza, restituì l’onore al nostro Paese insieme ad un posto nell’Europa e nel mondo: la tradizione della libertà, della democrazia, della giustizia, della pace fra i popoli e del rifiuto della guerra come mezzo di soluzione delle controversie internazionali, la tradizione che si propone di accrescere i diritti sociali ed i diritti civili, la tradizione della solidarietà e della fratellanza fra gli uomini, valori sanciti e protetti dalla nostra Costituzione».