Anas prepara anche sulla E45 le “strade intelligenti” del futuro

Anche se per ora (e da tempo immemorabile) la normale utenza è più preoccupata nell’evitare problematiche legate a buche nell’asfalto o cantieri infiniti che rallentano e rendono più difficoltosa la viabilità, la “mobilità del futuro” si sta affacciando anche sulla Romagna ed in particolar modo sulla E45. Alcuni “pali” iper tecnologici sono già montati, come nel tratto tra Quarto e Bagno di Romagna. Altri sono in corso d’approntamento come a ridosso di Borello. Si tratta della sperimentazione del progetto Anas Smart Road: tecnologia per lo sviluppo della Smart Mobility e propedeutica ai futuri scenari di guida autonoma dei veicoli.
Anas ha avviato pian piano la sperimentazione in Veneto nella statale 51 “di Alemagna”, nel Lazio tra Grande Raccordo Anulare ed autostrada A91 tra Roma e Fiumicino aeroporto, sulla A2 “Del mediterraneo” in Sicilia sulla tangenziale di Catania e sulla Palermo Catania ed in alcuni punti della E45, tra cui quello romagnoli e del cesenate. Alla fine l’investimento sarà per circa un miliardo di euro con l’intero programma che mira alla trasformazione digitale della rete per 6.700 chilometri di strade entro il 2032.
Sintetizzando all’ennesima potenza, queste colonne tecnologiche che stanno nascendo sono dotate di rete internet, sensori, telecamere e verranno attrezzate anche con strumenti di guida per le vetture di prossima generazione. Capaci di aiutare gli automobilisti per muoversi sicuri e meglio. Gli occhi elettronici vedono incidenti e situazioni di traffico caotico; ma percepiscono anche le mutate situazioni meteorologiche che possono all’improvviso mettere in difficoltà gli automobilisti che con le “auto di domani”, coordinati da centrali operative e computer che ricevono i dati in tempo reale, saranno in grado di guidare anche in maniera automatica. In generale il progetto, orientato al miglioramento della sicurezza stradale e a rendere più efficienti i flussi di traffico, si basa su una complessa piattaforma digitale che si articola sulla rete stradale come una sorta di ‘sistema nervoso’ con il supporto delle tecnologie quali IoT (Internet of Things), Ai (intelligenza artificiale), Big Data e sensoristica avanzata attraverso e di pari passo allo sviluppo della rete di banda ultra larga nazionale. Quella ora in corso è una prima fase sperimentale avviata anche grazie a contributi europei nell’ambito del Programma Operativo Pon Infrastrutture e Reti 2014-2020. Ci si prepara a macchine e strade più intelligenti e sicure dunque. Anche se per ora sia per avere le prime che per testare le seconde è probabile serva ancora attendere un bel po’ di tempo.