Aggressione al convitto di Agraria a Cesena: al vaglio le chat di tutti i minorenni

Cesena
  • 03 maggio 2025

Aggressione all’arma bianca all’esterno del convitto di agraria: la ricostruzione dell’accaduto va avanti e in queste ore sono scattati sequestri probatori a carico di tutti gli indagati. Un’indagine che si sta estendendo anche a chi non ha partecipato attivamente alla brutale aggressione ma anche a chi era in compagnia del ferito nei momenti precedenti al ferimento.

Il pubblico ministero Simone Purgato della Procura minorile di Bologna ha disposto in queste ore il sequestro di tutti i telefoni in possesso dei minorenni coinvolti nella vicenda, Dalle chat della messaggistica su internet, la tesi della Procura è quella di poter riuscire a ricostruire nei dettagli la dinamica dei fatti e le responsabilità individuali.

L’indagine è aperta per cessione di sostanze stupefacenti e lesioni gravissime. Almeno queste sono le accuse ipotizzate ad ora, ma che potrebbero aggravarsi (o affievolirsi) a seconda di cosa le risultanze d’indagine faranno emergere nel tempo.

I fatti risalgono al 15 aprile scorso e come noto sono avvenuti attorno alle 18 nella zona sportiva attrezzata all’esterno del convitto di Agraria dove normalmente risiede il ferito, uno studente 15enne dell’istituto aeronautico di Forlì. In quell’occasione due persone sono entrate avvicinando il gruppetto di cui faceva parte anche la vittima. Dopo un dialogo durato un minuto o poco più, dai cellulari di chi è entrato nel cortile di Agraria (mentre a scuola erano in corso le udienze) sono partite un paio di telefonate, a seguito delle quali si è materializzato un gruppo di giovani che, giunti in scooter dalle zone di Mercato Saraceno e di Borello, incappucciati hanno scavalcato le staccionate dell’istituto d’istruzione di via Savio. Due di loro erano armati di grossi coltelli con i quali hanno aggredito in particolar modo il 15enne (originario di Medicina, nel Bolognese), ferendolo gravemente a una mano e all’altezza del mento, con fendenti che, per pochi centimetri in almeno uno dei colpi sferrati, potevano anche arrivare ad uccidere il minore, poi salvato dalle ambulanze del 118 e ricoverato al Bufalini di Cesena.

La tesi d’accusa è che si trattasse, almeno all’inizio, di un incontro programmato per la cessione di droga. Uno scambio “contanti-fumo” (per poche decine di euro peraltro) che in qualche maniera tutta da evidenziare non è andato a buon fine o sul quale comunque ci sono stati attriti tali da lasciar spazio poi al blitz sanguinario da parte di altri ragazzi (una decina le posizioni sotto indagine al momento) arrivati appositamente per aggredire il 15enne finito all’ospedale.

La convinzione degli inquirenti è che analizzando tutte le chat delle messaggistiche (Whatsapp, Telegram e Instagram le più utilizzate in quella fascia d’età) si possa ricostruire il pregresso dell’aggressione stessa. Capire i motivi che hanno portato alla lite e al blitz punitivo. Il tutto da sposare con le immagini delle telecamere a circuito chiuso di sicurezza interne ad Agraria che hanno ripreso tutte le fasi dell’accaduto. Per arrivare così a suddividere e pesare le varie accuse e i vari ruoli delle persone coinvolte, a partire dalla vittima e dai suoi compagni di convitto per passare a chi è entrato ad Agraria all’apparenza solo per concludere “affari di droga” e per finire con chi è arrivato armato e a chi si è prestato per trasportare in scooter gli autori del raid.

A poche ore dall’accaduto, come noto, i carabinieri di Cesena avevano ricostruito nei dettagli il numero dei protagonisti principali della vicenda. Li avevano raggiunti a casa e, accompagnati dai genitori (sono tutti adolescenti tra i 15 ed i 16 anni) li avevano portati in caserma per formalizzare identificazioni e denunce da mettere sul tavolo della Procura minorile.

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