Cesena, addio allo scultore e pittore Dino Canducci: avrebbe compiuto 102 anni a giugno

Martedì è morto Dino Canducci. Nato nel 1923, il 14 giugno avrebbe compiuto 102 anni. Era un volto noto a Sant’Egidio: per anni ha lavorato nella cartolibreria della moglie Iolanda Casadei, una delle prime nella zona, che vendettero negli anni ‘90 quando lei si ammalò. Le prime esperienze lavorative furono con il padre, quando aveva appena 10 e quando scoppiò la guerra, in un contesto in cui esperienze lavorative come la sua erano particolarmente richieste, ad appena 15 anni si candidò da civile come manutentore presso una base militare allestita a Caserta. Fu qui che si guadagnò la medaglia al valore con cui è stato decorato: durante il suo turno di guardia allertò decine di compagni e militari salvandoli da un attacco aereo.
Dino Canducci è stato anche un apprezzato pittore e scultore: nel corso della sua lunga vita ha frequentato gli atelier e i laboratori dei più grandi esponenti della pittura locale, come Alberto Sughi e Giovanni Cappelli. Grande appassionato di caccia, è stato anche campione di tiro al piattello come testimoniano le tante coppe e targhe che custodiva in casa. Ma era soprattutto per i suoi fischietti in terracotta che era conosciuto: i suoi richiami erano molto apprezzati tra i cacciatori, con l’avvento di internet le richieste hanno cominciato a rallentare ma chi aveva conosciuto i suoi fischietti non ha mai smesso di fare riferimento a lui. Ha continuato a produrne fino ai 100 anni, fino poco tempo prima di morire, infatti Dino Canducci ha goduto di ottima salute: fino alla scorsa estate andava tutte le mattine in bici a fare colazione al bar, e quando le gambe hanno cominciato un po’ a cedere e la bicicletta rischiava di diventare pericolosa, ha cominciato ad andare a piedi ma mai senza bici che teneva accanto come una fedele compagna. Quando ha compiuto 100 anni gli amici del bar si mobilitarono per rendere il giusto omaggio al loro amico “Buciòn”, questo il soprannome con cui da una vita lo avevano battezzato.
Negli ultimi mesi una caduta lo aveva costretto a rallentare, ma ha scelto di vivere la convalescenza nella sua casa di Sant’Egidio, fino alla settimana scorsa quando è stato ricoverato all’Ospedale Bufalini dove è morto martedì. Oggi alle 11 il funerale nella chiesa di Sant’Egidio, sarà poi sepolto nella tomba di famiglia al Cimitero Urbano, con la moglie e i genitori.