Cesena: Zhabov, Ferrante e i numeri del valico di Carrara

“A un dato momento, mi spieghi perché non hai tirato?”

“Presidente, ho provato a passarla a Bettoni”.

“Al di là di questo, tu eri nell’area piccola, cosa la passi a fare a Bettoni?”

“Presidente, mi raddoppiavano: Bettoni era più libero”.

“Ma a un dato momento, cosa te ne frega: tu sei il centravanti, tira una savarnata e basta”.

“Presidente”.

“Sì?”

“Cos’è una savarnata?”.

Venti anni fa Petar Dimitrov Zhabov non aveva nemmeno tutti i torti e lo sdegno di Edmeo Lugaresi lo capiva fino ad un certo punto. In fondo, provate voi a spiegare a un attaccante nato in Bulgaria il significato di savarnata, termine che in dialetto romagnolo riesce a riassumere il concetto: “ora chiudi gli occhi, dai un calcio a quel cavolo di pallone con tutta la forza che hai e butta giù la porta”. Per certi versi, è meraviglioso che una sola parola possa contenere tutto questo. All’epoca di Zhabov a Cesena, il traduttore automatico non esisteva: se volete togliervi la curiosità e vedere come si scrive savarnata in bulgaro, google translator propone Саварната e ora in effetti è tutto più chiaro.

Il Petar Zhabov del Natale 2022 si chiama Alexis Ferrante, l’uomo dei gol promessi in estate e non mantenuti in inverno, una punta inseguita dopo una trattativa interminabile e quando la trattativa è interminabile, non è un gran segno. Il cannibalesco cammino di Corazza ha mascherato il problema, ma una squadra che vuole arrivare prima non può avere un centravanti titolare da 2 gol in 20 presenze, per tacere di un esterno d’attacco da zero gol in 17 presenze come Zecca o di un addetto alla qualità da un gol in 18 presenze come Chiarello. Ora che il portiere è in crescita (Tozzo è arrivato benissimo al panettone), il solco tra Reggiana e Cesena è scavato dal fatturato sotto porta. La Reggiana ha vinto a Lucca da grande squadra: 0-1, gol brutto di un attaccante nel posto giusto e poi il portiere che para. Il Cesena ieri ha giocato da buona squadra, non da grande squadra, rovinando sotto porta una fame che era quella giusta alla palla al centro.

Il valico di Carrara consegna questa traccia in chiave mercato: servono nuovi gol, perché dopo i 13 di Corazza c’è Udoh a 4 (ma si è infortunato e l’ultima rete è di due mesi fa) poi ci sono i 3 gol di Stiven Shpendi, un jolly che nessuno prevedeva. Se l’obiettivo è la fascia medio-alta, può bastare così. Se invece l’obiettivo è arrivare primi, serve almeno un esterno da 4-5 gol, perché sulle fasce il fatturato è misero: 3 in tutto (uno a testa) per Calderoni, Albertini e Adamo.

Sarà uno dei tanti temi di riflessione per ritoccare una squadra senza dubbio buona, con un’anima difensiva e un certo amor proprio quando si tratta di reagire. Ma per il primo posto, ancora non basta e la classifica dopo 20 giornate inizia a dire solo la verità. Dal +5 della Reggiana ai numeri dei gol, ci sono tanti dati da analizzare a mente lucida, ovvero il contrario di Gigi Sammarchi e Andrea Roncato in un celebre sketch dei tempi di Zhabov.

Gigi: “Ma hai letto cosa dice Focus? Impressionante: ogni volta che respiro, muore una persona”.

Andrea: “Beh, prova a fare qualcosa per l’alito, sarà il fegato”.

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