Cesena, Westley e Servillo omaggiano Rodari

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È uno strano “triangolo” quello che ci propone questa sera alle 21 il Bonci di Cesena, tra il piemontese Gianni Rodari, il napoletano Peppe Servillo e l’inglese Geoff Westley. Ma se è vero che le cose più belle nascono dalle contaminazioni, c’è da aspettarsi qualcosa di bello e di nuovo da questo incrocio di musica e poesia che è Favole al telefono in cui il piano di Westley e la voce di Servillo omaggiano uno dei più bei libri del grande Rodari.

Le favole al telefono, pubblicate nel 1962, appartengono all’immaginario di tutti noi e sembra che non abbiano conosciuto il passare del tempo, conservando immutate le doti della scrittura del loro autore: ironia, eleganza, inventiva straordinaria e capacità di analisi della realtà. Il musicista londinese e il cantante partenopeo ci accompagnano nel mondo del signor Bianchi, rappresentante di commercio sempre in giro per l’Italia, che rientra solo la domenica, ma ogni volta che telefona a casa racconta alla figlia una delle sue originalissime storie. La capacità di Rodari di parlare a tutti ben si sposa con la lingua universale della musica, composta ed eseguita per questo progetto dal maestro Geoff Westley.

E chiamarlo maestro non è esagerato. Se infatti Servillo lo conoscono un po’ tutti, meno noto al grande pubblico è certamente Westley, 72enne pianista, produttore e arrangiatore di artisti pop di fama internazionale, che ha lavorato con le più importanti orchestre del mondo. Questo attempato signore tipicamente anglosassone è in realtà un genio nel suo campo: a soli 23 anni dirigeva il musical Jesus Christ Superstar a Londra; come direttore musicale, ha accompagnato i Bee Gees – notoriamente dei perfezionisti – in tour per ben sette anni. Claudio Baglioni lo ha voluto come direttore musicale per le due edizioni del Festival di Sanremo che il cantautore romano ha presentato.

Ma è solo la punta dell’iceberg: come tastierista e arrangiatore ha collaborato con Carpenters, Peter Gabriel, Phil Collins, Leo Sayer, Andrew Lloyd-Webber, Everly Bros, Vangelis, Gerry Goldsmith, Henry Mancini.

A 30 anni ha iniziato una lunga collaborazione con artisti italiani di grande successo. È stato produttore e arrangiatore di album come Una donna per amico e Una giornata uggiosa di Lucio Battisti – andate a risentirvi Orgoglio e dignità e Perché non sei una mela, suoni di oltre 40 anni fa ancora modernissimi –, Strada facendo di Claudio Baglioni, La grande avventura di Riccardo Cocciante, Sirtaki di Mango, Voyeur e Cattura di Renato Zero.

Ha collaborato anche con la romagnola Laura Pausini, Gianni Bella, Lucio Dalla, Fabrizio De André, Fiorella Mannoia, Anna Oxa, Fabio Concato. Ha arrangiato e condotto per Eros Ramazzotti al Sanremo del 2016.

Per il mondo latino ha prodotto e arrangiato tantissimi artisti fra cui Chico Buarque. Come direttore d’orchestra ha lavorato con London Symphony e Royal Philharmonic, Regio di Parma, Orchestra del Teatro Bellini di Catania, Roma Sinfonietta e tante altre. Un gigante.

Peppe Servillo ha debuttato come musicista con gli Avion Travel nel 1980. Ha lavorato nel cinema – diretto da registi Fabrizio Bentivoglio, Mimmo Calopresti, John Turturro, Luigi Cinque, i Manetti Bros, Claudio Santamaria e Edoardo De Angelis – e in teatro, spesso con il fratello Toni. Ha vinto i premi Ubu e “Le maschere del teatro italiano” per lo spettacolo Le voci di dentro di Eduardo De Filippo. Con lui e con Westley sul palco ci saranno Serafino Tedesi al violino, Alberto Lo Gatto al contrabbasso, Valerio Galla alle percussioni, Andrés Villani al sax/flauto, Giovanni Forestan al sax/clarinetto, Giorgio Strinati al corno. Biglietti da 12 a 16 euro

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