Cesena, violenza sessuale alla bimba scoperta per un grave malore

Cesena

CESENA. Risultati dei tamponi e altri stralci di indagine. Sui tavoli della procura sono attesi nelle prossime ore ulteriori riscontri da parte degli investigatori di polizia sul caso di violenza sessuale nei confronti di una bambina di 7 anni da parte del nonno. Nel profondere il massimo impegno la speranza di tutti (soccorritori ed investigatori) è che alla fine si possa incontrovertibilmente fare chiarezza assoluta sulla vicenda e nel più rapido tempo possibile. Vicenda che è nata e si sta sviluppando in un contesto molto particolare e con una dinamica davvero circondata di ampie sofferenze.
La vicenda, così come sta prendendo luce di ora in ora, è iniziata al centro della scorsa settimana. Quando la piccola, sette anni appena, ha avuto bisogno dei soccorsi da parte del servizio ambulanze del 118 chiamate da suoi parenti. La bimba ha infatti avuto un malore parecchio serio. Tanto che è stato per lei necessario il trasporto al pronto soccorso dell’ospedale Bufalini di Cesena.
La piccola in seguito alla necessità di gestire questo malore è stata addirittura intubata. Per essere trasferita alle cure della Rianimazione. È durante questo percorso che i sanitari del Bufalini si sono accorti che, al di là del malore, in quel corpicino c’era qualcosa di altro che non era in linea con la normalità. Qualcosa che ha convinto immediatamente i sanitari a coinvolgere la rete di protezione che si attiva durante i codici rossi. In questo caso per presunta violenza sessuale patita da una persona a lei molto vicina.
In poco tempo (mentre si attendono ancora i risultati dei tamponi che possano dare una chiarezza se non assoluta molto più ampia alla vicenda) nel mirino degli investigatori è stato messo il nonno materno. Che non abita a Cesena ma in un comune del comprensorio cesenate, lato Rubicone. Quindi in attesa di tutte le verifiche la piccolina è stata curata per il malore che originariamente l’aveva portata in ospedale. Cosa che nel volgere del fine settimana l’ha portata ad uscire dal reparto protetto di Rianimazione. Ora, sempre sotto lo sguardo vigile di medici ed infermieri e prevalentemente della mamma, è stata trasferita in un altro contesto. Dove potrà proseguire tutte le cure che serviranno: anche quelle che nulla hanno a che fare col malore per il quale si erano aperte le porte della Rianimazione.

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