Cesena, villa all'asta fallimentare: 87enne cacciata a forza

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Ore estenuanti di tensioni, a San Martino in Fiume, per l’allontanamento forzato di un’anziana di 87 anni che viveva da sola in una bella villa con piscina, ora venduta tramite asta fallimentare. Si trova in via Palmieri e ieri c’è stato un intervento energico sul posto, con un massiccio impiego di agenti della polizia locale e delle forze dell’ordine e assistenti dei Servizi sociali del Comune, per farle lasciare quella dimora che non voleva abbandonare. Un’azione che si è conclusa con un ricovero ospedaliero dell’anziana, con grande sconcerto e amarezza di una vicina di casa, che conoscendola da tanto tempo ed essendo a lei legata da stima e affetto si era offerta di ospitarla a casa sua. «Bastava aspettare fino al 16 agosto - riferisce - perché prima di quella data, per motivi di assistenza familiare, sarò impegnata per un paio di settimane. Ma non hanno voluto farlo, ricorrendo alla forza per mandare subito via una persona in difficoltà. E tra l’altro hanno fatto venire un sacco di agenti, come se avessero a che fare con un pericoloso criminale. Infine, dopo avere detto che l’avrebbero temporaneamente inserita in una casa famiglia, l’hanno invece ricoverata, sostenendo che erano preoccupati per la sua instabilità psicologica».

In effetti, sottoposta a un forte stress per una situazione oggettivamente pesante dal punto di vista emotivo, la donna aveva ultimamente manifestato la ferma volontà di non lasciare quella villa, minacciando anche gesti estremi e angoscianti. Una reazione peraltro umanamente comprensibile. Inoltre, la sua permanenza all’intero della villa era stata giudicata problematica per alcuni suoi comportamenti in violazione della legge: aveva per esempio rotto la catena che era stata messa dalla custode dei beni immobiliari destinati a essere messi all’asta a seguito di fallimento, in modo da interdire alla signora l’accesso alla piscina.

La vicina di casa insiste però nel dire che non capisce perché ci fosse tutta quell’urgenza di cacciarla dalla villa, nonostante lei avesse offerto una soluzione. «Tra l’altro - aggiunge - da quanto ne so, gli atti d’acquisto dopo l’aggiudicazione dell’asta non sono stati ancora completati e quindi non ci sono persone che devono e possono entrare lì immediatamente. La scena che ho visto mi ha davvero turbata. Ci sono state una insensibilità e una mancanza di rispetto che mi stupiscono e mi fanno male».

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