Cesena, viadotto Kennedy: prove di carico e rebus meteo per finire

Cesena

Si intravede la meta in fondo al maxi cantiere per la ristrutturazione di viadotto Kennedy, ma ancora è presto per sbilanciarsi sulla data di riapertura. Questa mattina saranno fatte le prove di carico sul lato Montefiore e si tratta dell’ultimo importante passaggio tecnico prima dell’asfaltatura finale. Però l’assessore ai Lavori pubblici Christian Castorri avverte che sarà il meteo a fare la differenza, determinando in che tempi si potrà ripristinare la normale circolazione. Si punta a farcela entro la fine dell’anno. Ma nella peggiore delle ipotesi - prevede lo stesso Castorri - si arriverà alla meta all’inizio del 2022. Si sta facendo di tutto per accelerare e l’azienda sta lavorando di buona lena, non da ora. In Comune c’è naturalmente la consapevolezza che una riapertura del viadotto prima di Natale sarebbe molto importante, perché eviterebbe disagi in settimane di festa durante le quali la mobilità sarà particolarmente intensa.

Gli interventi degli ultimi giorni

Intanto, anche visivamente, si notano grossi passi avanti fatti negli ultimi giorni nell’avanzamento dei lavori. La collocazione delle travi dell’ultima delle sette campate demolite e ricostruite ha consentito, dopo 7 mesi, di ricongiungere i due lati del viadotto. Sul lato di piazzale Macrelli - va avanti l’assessore nel suo aggiornamento - è terminato il getto in calcestruzzo di tutte le campate ricostruite e si è passati alla fase di realizzazione dei muretti e all’allargamento della strada nel tratto finale. Dalla parte di via Assano, come detto, è giunta l’ora delle prove di carico. Un’operazione che era stata fatta su quella stessa infrastruttura dopo lavori realizzati nel 2006.

Lo scoglio delle materie prime

Ai cittadini che ricordano che la fine dell’intervento era inizialmente fissata per il 12 settembre scorso Castorri non manca mai di ricordare che all’estrema complessità dell’opera si è aggiunto un contrattempo che si è avuto su scala mondiale e che ha fatto da freno. Si tratta dei ritardi nella fornitura delle materie prime. In particolare, per il viadotto Kennedy c’erano da sostituire le vecchie travi in calcestruzzo con travi realizzate su misura in acciaio. Qualcosa come 275.000 chilogrammi di questo materiale, che ha dovuto fare i conti con problemi globali di approvvigionamento.

Il rebus dei tempi

Perciò l’assessore si riterrà soddisfatto se, come pare ormai certo, si riusciranno a completare i lavori entro fine anno o nelle prime settimane del prossimo. Che significherebbe un ritardo di circa 4 mesi rispetto al cronoprogramma. Il viadotto è sbarrato dallo scorso 12 aprile e i disagi sono stati notevoli e inevitabili, soprattutto dopo la ripartenza delle lezioni scolastiche in presenza nel mese di settembre.

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