Si allarga anche a Cesena la mobilitazione antifascista contro la celebrazione toponomastica di Ivo Oliveti, membro del Tribunale speciale fascista che emise condanne a morte di numerosi oppositori al regime e aviatore che si macchiò di stermini di massa di civili in Etiopia. La decisione dell’amministrazione comunale di Borghi di intitolare un parco, contro cui Anpi e Pd hanno organizzato domenica un partecipato corteo di protesta a Borghi, ha avuto precedenti. Ovviamente si tratta di situazioni differenti, perché un conto è sostenere oggi una dedica pubblica a un criminale fascista e un altro conto ragionare su denominazioni che risalgono al passato. Però anche a Cesena, nella zona di S.Egidio, esiste una via Ivo Oliveti. Le fu dato quel nome il 21 settembre 1960.
La via Oliveti a S.Egidio
Era il 21 settembre 1960 e approdò in Consiglio comunale una delibera per assegnare nomi a un pacchetto di oltre 80 strade e altri luoghi sul territorio comunale. La giunta era quella guidata dal sindaco repubblicano Antonio Manuzzi. L’abbinamento tra la traversa di via Madonna dello Schioppo e il nome di Oliveti, nato a Borghi il 27 ottobre 1895 e morto ad Axum il 3 marzo 1936, passò senza particolari polemiche, in mezzo a quel mare magnum di nuove indicazioni toponomastiche. Era tra l’altro un periodo in cui a livello nazionale c’era stato un primo “sdoganamento” del fascismo, sotto il famigerato presidente del Consiglio, Fernando Tambroni, che aveva ottenuto l’appoggio esterno del Msi. Dopo avere gestito con durissime repressioni una serie di proteste scoppiate in varie parti d’Italia, da Genova a Reggio Emilia, fino alla Sicilia, si era dimesso da meno di due mesi e gli era subentrato Amintore Fanfani. Quello era lo sfondo politico in cui si perfezionò la nascita di una via Ivo Oliveti a Cesena.
Cgil: «Nome da eliminare»
La Cgil di Cesena, che ha partecipato alla manifestazione a Borghi con una nutrita delegazione guidata dalla segretaria Silla Bucci, ha rilanciato anche una riflessione su quella intitolazione. Già nello scorso mese di novembre aveva puntato l’indice contro la scelta che si fece 62 anni fa, invitando a fare retromarcia. Un appello che il sindacato ha rinnovato anche domenica. Pienamente d’accordo anche l’Anpi, che come custode dei valori della Resistenza non può certo accettare che si renda omaggio a un persecutore di antifascisti.
Freni ai cambi di via
Al di là della valutazione di merito, che non può non includere i disagi di natura burocratici che verrebbero arrecati ai residenti, una cancellazione di via Oliveti per sostituirla con un personaggio degno non è però tecnicamente facile. Il Regolamento di numerazione civica-toponomastica-sit del Comune di Cesena, che risale al 2010, prende in considerazione questa eventualità, al quinto capoverso dell’articolo 17. L’incipit chiarisce che la regola è mantenere inalterata la toponomastica: «È da evitare, salvo inderogabili eccezioni, il cambio di denominazione delle aree di circolazione, al fine di non variare la valenza storica della denominazione del territorio e non apportare disagi ai residenti ed alle attività ivi installate». La possibilità, però, in casi particolari, come potrebbe essere questo c’è, ma l’iter è complesso, chiamando in causa due enti extracomunali: «In caso di modifica di nome a vecchie strade o piazze comunali, occorre la preventiva autorizzazione del Ministero della Pubblica Istruzione, tramite la competente Sovrintendenza ai Beni culturali e ambientali».