Cesena, vaccini: Lattuca difende tre volte il green pass

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Il green pass vaccinale da usare come lasciapassare indispensabile per potere accedere ad alcuni luoghi trova un suo convinto sostenitore nel sindaco Enzo Lattuca, che lo giudica giusto e utile per almeno tre ragioni. E fin da ora avverte che «sono davvero fuori luogo le proteste di chi lo considera un attacco alla libertà, perché qui ognuno accetta le conseguenze delle proprie scelte rispetto a un invito che viene rivolto per un motivo preciso e serio e che ha un senso incontestabile, cioè la tutela della salute pubblica. Perciò, se chi rifiuta di vaccinarsi non potrà andare a vedere la partita allo stadio, non parlatemi proprio di soppressione della libertà, perché è una stupidaggine». Venendo ai motivi per cui il certificato per attestare sembra al primo cittadino uno strumento più che ragionevole, il primo riguarda diritti e interessi delle attività dove sarà necessario certificare che si è immunizzati se le si vuole frequentare. «Il green pass - sottolinea - è innanzitutto a loro tutela, perché abbiamo purtroppo visto il prezzo pesante che hanno dovuto pagare, con chiusure e limitazioni, a causa della diffusione eccessiva di contagi. Vogliamo che non accada mai più. E quella è un’arma efficace per riuscirci». Una seconda argomentazione per cui Lattuca parla di «precauzione di buon senso» riguarda chi ha deciso di proteggersi col vaccino: «Il green pass sarà anche un riconoscimento al senso di responsabilità e al rispetto per gli altri dimostrato dai tanti cittadini che si sono immunizzati. Una sorta di premio, costituito da rinunce che non dovranno fare: d’altronde, non sarebbe giusto che fossero penalizzati da una minoranza ce non vuole vaccinarsi». In terza battuta, il sindaco non nasconde che non potrebbe che fargli piacere se il meccanismo del green pass incentivasse a vaccinarsi chi è ancora titubante, aumentando così l’effetto “immunità di gregge” sulla popolazione nel suo complesso, per il bene di tutti. Infine, il primo cittadino cesenate, anche sulla scorta degli studi giuridici che sono il pilastro della sua formazione, esclude che possano esserci profili di illegittimità nell’adozione del green pass: «Sarà necessario per svolgere attività ed accedere a luoghi che non rientrano tra i servizi essenziali, che invece saranno giustamente sempre garantiti a tutti. Perciò non vedo basi per contestazioni».

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