Da un libro ritrovato dopo l’alluvione è nata un’opera d’arte. Che chi l’ha composta, il cesenate Silvano Tontini, ora donerà al comune per mantenere viva nel tempo la memoria della tragedia che ha investito Cesena il 16 mggio scorso.
« “Il libro ignoto” – raccolta l’autore – è nato da una malinconica passeggiata fra la fanghiglia e le macerie lasciate a Cesena dall’alluvione del 16 maggio 2023. Nel piazzale antistante il centro commerciale “Lungosavio” sono stato attratto da un grande ammasso di fango rivelatosi un cumulo desolante di libri. Pagine che nessuno avrebbe mai più letto».
Una delle tante immagini simbolicamente strazianti che in quei giorni si sommavano davanti agli occhi dei cesenati.
«Ho estratto dalla catasta un libro e anziché provare a ripulirlo, come l’istinto suggeriva, ho deciso di conservarlo così, infangato e irriconoscibile. L’ho messo ad asciugare al sole e l’ho sanificato passandolo più volte al microonde. Poi, protetto da una mano di impregnante, l’ho posto sotto una teca di vetro montata su di un pannello che riporta questa epigrafe: “Il Savio travolse, lo stolto raccolse e… pose!”.
“Stolto” per Tontini è un epiteto che va esteso a gran parte di noi umani. «Come chiamare infatti chi pensa di sapere e poter impedire al fiume di fare il fiume? Rassegniamoci. Siamo noi che dobbiamo adattarci alla natura e non viceversa. E dovremo farlo in fretta. Ora questa mia opera aspetta di incontrare il momento dell’autenticità, quello in cui si instaura il dialogo, la dimensione collettiva. Ho pensato fin da subito che, se non altro per il suo carattere testimoniale, dovrebbe trovare spazio nella Casa dei Libri, ma comunque l’opera verrà donata. E quindi non sapendo come s’intenda utilizzarla non aggiungo nulla di più su uan sua eventuale collocazione».