Cesena, un corso dedicato alla cucina circolare

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Valorizzazione della cultura gastronomica e cucina circolare si incontrano nel corso di formazione tecnica superiore per “Tecnico esperto nella valorizzazione di prodotti tipici ed eccellenze enogastronomiche attraverso la cucina circolare”. Si tratta di un Ifts, un corso di formazione post diploma, destinato a giovani e adulti, non occupati o occupati, che prevede 800 ore di formazione tra teoria in aula e stage nelle imprese, ed è gratuito, perché finanziato con risorse della Regione Emilia Romagna e del Fondo sociale europeo Plus. Circa una ventina i posti a disposizione e per iscriversi c’è tempo fino al 4 novembre (s.parantelli@iscomcesena.it; 0547/639895)

Il corso, ha spiegato ieri in conferenza stampa Sara Parantelli di Iscom Formazione, nasce dalla collaborazione di Iscom, ente di formazione certificato, con la scuola superiore alberghiera “Artusi” di Forlimpopoli” e il Distal dell’Università di Bologna, a queste, previste dalla normativa, si aggiunge una fitta rete di partner anche privati. «Il corso - è intervenuto Angelo Malossi di Fipe Confcommercio - vuole essere un tentativo di risposta alla domanda crescente di personale qualificato, ma oltre che un incentivo alla qualità imprenditoriale. Oltre alla tecnica si studiano infatti anche gli aspetti amministrativi ed economici». Per Stefano Buda, che ieri rappresentava l’alberghiero “Artusi”, il corso è «un buon esempio di formazione continua, il nostro compito è quello di far sì che i nostri allievi diplomati rimangano in contatto con le offerte formative del territorio, lavoriamo per far capire a loro e alle famiglie che il diploma è solo l’inizio, che la formazione va costantemente arricchita»

Entra nel merito del tipo di formazione che offre il corso, Francesco Capozzi (Unibo): «Si sente spesso parlare di green washing, della tendenza cioè ad accostare aggettivi “di moda” a parole tradizionali solo per fare marketing. Anche questa in apparenza può sembrare un’operazione simile, ma in realtà la parola cucina e quelle sostenibilità e circolare non sono accostamenti nuovi, è quello che la cucina ha sempre fatto». La cucina circolare è quella che riduce al minimo gli sprechi, che utilizza anche quello che spesso viene troppo facilmente considerato scarto, «ma attenzione, è un tipo di cucina che ha nella qualità dei prodotti e delle preparazioni un prerequisito fondamentale», avverte Capozzi. «Non basta saper cuocere», conferma Samuele Zani, chef e presidente dell’associazione cuochi, oltre che docente del corso. «Serve conoscere il prodotto, le tecniche di trasformazione, ma la valorizzazione passa anche dal food cost, dalla capacità di attribuire cioè giusto valore economico ai propri piatti». Sull’efficacia del percorso, Zani, si affida ai numeri: «Il 70% degli allievi ha trovato collocamento nel mondo lavorativo e non per forza di cose in cucina». Parole che hanno trovato conferma nelle testimonianze di Giacomo e Giuditta, due ex allievi.

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