Cesena, un brusco atterraggio dopo un'estate spaziale

Bentornati sulla terra in 8 minuti. Sembra il titolo di un film di fantascienza e invece è la locandina perfetta che a posteriori fotografa il primo impatto del Cesena con la nuova stagione. Un impatto duro ma soprattutto inatteso e per questo doloroso. Dopo aver trascorso un agosto ai confini della perfezione e con due scalpi prestigiosi (il Venezia in apertura e il Padova in chiusura), l’atterraggio nel mese di settembre non è stato affatto morbido. Il Cavalluccio non ha sbagliato partita e non avrebbe mai meritato di perdere. Ma a un certo punto ha sbagliato la lettura della partita e questo è stato il vero problema, soprattutto per una squadra piena di uomini di esperienza e anche di personalità caduti nel tranello della Carrarese, brava a difendere lo 0-1 fino al 70’ e a colpire (in modo episodico ma fatale) nei due momenti cruciali del caldo pomeriggio del Manuzzi, ribaltando la partita e il Cesena pur producendo poco o nulla. Ripensando ad agosto e alla partita di domenica, non è la prima volta che il Cavalluccio si risveglia in modo brusco dopo un’estate promettente. E non è nemmeno la prima volta che al debutto interno perde una partita di questo tipo.

Da Bisoli a Modesto

Anche l’allenatore più vincente della storia del Cesena, Pierpaolo Bisoli, nel primo biennio sulla panchina bianconera aveva perso due volte su due al debutto in casa. Curiosamente lo fece con un punteggio (in Prima Divisione nel 2008) e dopo una partita (in B l’anno successivo) identici a Cesena-Carrarese di domenica. Il 31 agosto 2008 il derby contro la Reggiana terminò 1-2, con gli emiliani che approfittarono di uno svarione di Ravaglia (gol di Zini) dopo il botta e risposta Maschio-Motta. Il 21 agosto 2009, invece, la Reggina espugnò il Manuzzi tirando due volte in porta e trovando la rete nel finale con Viola, dopo le innumerevoli chance sprecate dal Cavalluccio. Le due false partenze, arrivate dopo due estati positive come questa, non scalfirono il Cesena, che vinse il campionato di Prima divisione nel 2009 e la B il 30 maggio 2010. A proposito di somiglianze, inevitabile non tornare indietro di tre anni e all’incredibile estate 2019, quando il Cavalluccio neopromosso e affidato a Modesto diede spettacolo in precampionato (0-0 contro il Milan di Giampaolo al Manuzzi) e in Coppa Italia (vittorie nettissime con Rimini e Vis Pesaro), prima di scivolare al debutto in campionato (4-1 a Carpi) e alla prima al Manuzzi, in un altro 2-1 contro la stessa Vis che è la fotocopia della partita di domenica: Cesena avanti e sprecone, padrone del campo per 70 minuti e ribaltato nel finale.

Il peso dei derby

Dentro a questi flash, entrano di prepotenza anche un paio di derby, che hanno avuto un peso specifico non indifferente e che oggi non possono passare inosservati, considerando il menù che propone il calendario. Anche nella stagione 2008-2009 il Cesena di Bisoli, dopo lo scivolone contro la Reggiana al Manuzzi, giocò un derby molto sentito a Ravenna: al Benelli i bianconeri dominarono, segnarono con Chiavarini (che subito dopo colpì un palo) ma vennero ribaltati nel finale dai gol di Zizzari e Gerbino Polo. Il 20 ottobre 2019, alla 10ª giornata, una robusta spallata alle certezze estive ormai evaporate e al feeling tra Modesto e la piazza la diede un altro derby: a Rimini la sfida terminò 1-1 (rigore di Butic e pari di Arlotti), ma neppure quel giorno mancarono i fischi per una squadra incapace di mantenere il gol di vantaggio pur giocando per oltre un’ora in superiorità numerica. Fin qui il passato. Ora non resta che attendere il futuro. Domenica al Neri il Cesena proverà a scrivere un’altra storia.

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