Cesena: ubriaco e aggressivo al bar, sconterà 8 mesi in cella

Cesena

«Era il mio primo giorno di ferie. Ho esagerato con l’alcol e non mi ricordo neppure cosa sia successo. Mi dispiace».
Non è bastata al giudice la giustificazione data da N.S.: 63enne, muratore per un’impresa riminese, di origini senegalesi ma da moltissimo tempo cesenate. Ad arrestarlo nelle scorse settimane erano stati gli uomini del commissariato di polizia. E ieri, difeso dall’avvocato Eleonora Montaletti, in rito abbreviato davanti al giudice Elisabetta Giorgi è terminato il processo per direttissima. Dove, visti i precedenti specifici che ha, è stato condannato ad 8 mesi di reclusione senza sospensione della pena.
Le manette erano scattate perché aveva messo a soqquadro un bar, fatto danneggiamenti alle auto in strada ed aggredito anche gli agenti.
Sposato, sei figli, tutta la sua famiglia vive in Senegal. Lui resta in Romagna per lavoro ed evidentemente per lui l’alcol è un serio problema. Tanto che aspettando il processo di ieri mattina ha iniziato al Sert un percorso per disintossicarsi.
Appena lo scorso mese di aprile era stato arrestato a Rimini sempre dalla polizia. Diceva di essere “allergico alle divise” ed alle imposizioni, in qualità di ultras del Cesena e della Juventus da tantissimi anni. In realtà anche in quel frangente (quando venne arrestato ancora per resistenza) era soprattutto molto ubriaco.
Questa volta il pandemonio si era scatenato quando il barista del bar Sport (l’ex Sinatra Caffè, al Ponte Nuovo, inizio Oltresavio) attorno alle 18:30 ha iniziato a rifiutarsi di servirgli ancora da bere. L’anziano muratore era già palesemente oltre il limite. Il diniego a nuovo alcol non l’ha digerito bene. Anche di fronte agli uomini della volante del Commissariato intervenuti, ha preso il bicchiere di un’altra persona da un tavolo e se lo è scolato prima di lanciarlo e spaccarlo. Poi, in strada, ha preso a calci e danneggiato gli specchietti di una vettura in transito. Infine ha spostato i suoi strali dal barista che non voleva servirgli drink agli agenti del 113. Che non hanno potuto far altro se non ammanettarlo.

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