Cesena, Trevi: boom di ordini nei primi 5 mesi del 2021

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La negoziazione tra il gruppo Trevi e le banche che la finanziano è andata a buon fine. Ad annunciarlo è il consiglio di amministrazione di Trevi Spa che anticipa anche che nei prossimi giorni ci sarà la firma dell’accordo di moratoria e standstill.

Effetto Covid

La sottoscrizione dell’accordo di standstill (così viene definito un accordo di sospensione tra banca e soggetto finanziato), «che avverrà nei prossimi giorni, si rende necessaria - si legge nella nota diffusa dalla società - in conseguenza degli scostamenti registrati nell’esercizio 2020 rispetto al piano che era stato posto alla base dell’accordo di ristrutturazione sottoscritto il 5 agosto 2019, causati principalmente dagli effetti della pandemia Covid-19 e dal rallentamento sofferto dal settore delle costruzioni a livello globale. Tali scostamenti hanno determinato il mancato rispetto al 31 dicembre 2020 di alcuni parametri finanziari stabiliti dall’accordo di ristrutturazione».

L’accordo

L’accordo di standstill, si legge ancora nella nota, «prevede, sino a tutto il 31 dicembre 2021, una sospensione di alcuni degli obblighi previsti dall’accordo di ristrutturazione originario, incluso l’obbligo di rispettare i parametri finanziari alle prossime date di verifica e l’obbligo di rimborsare alcune rate di indebitamento in scadenza nel corso del relativo periodo». L’accordo di sospensione disciplina anche «la messa a disposizione da parte delle banche di nuovi impegni di firma durante tale periodo nell’ambito delle linee di credito esistenti, e ciò al fine di sostenere il business tramite l’acquisizione di nuove commesse e la prosecuzione di quelle in essere in linea con quanto previsto dal piano industriale aggiornato relativo al periodo 2021-2024». Nelle prossime settimane la società, così prevede l’accorso di standstill, dovrà provvedere a sottoporre il piano industriale aggiornato a una «independent business review (opinione professionale indipendente, ndr)» sulla cui base dovranno essere «definiti e concordati i contenuti di una manovra finanziaria da riflettere in un nuovo accordo con le banche finanziatrici, che si prevede sarà sottoscritto entro la fine del 2021».

«Incoraggiante ripresa»

Nella definizione di questa manovra la società potrà tenere conto anche «dell’andamento della gestione nell’esercizio in corso che, come già comunicato al mercato, registra una incoraggiante ripresa sia per la divisione Trevi che per la divisione Soilmec». Dal gruppo sottolineano in particolare «un positivo andamento della raccolta ordini, che ha permesso di aumentare il backlog (il valore delle commesse ottenute, ndr) al 31 maggio 2021 a 424 milioni di euro, un livello superiore di oltre il 33% rispetto ai 317 milioni di fine 2020 e superiore del 13% rispetto al backlog di fine 2019 (374,5 milioni di euro). In particolare, nei primi cinque mesi dell’anno il gruppo ha acquisito ordini per circa 284 milioni di euro, + 40% rispetto agli ordini acquisiti nel medesimo periodo dello scorso anno (202 milioni di euro). Mentre la divisione Trevi ha acquisito ordini per circa 211 milioni di euro (+19,4% rispetto al 2020), la divisione Soilmec ha acquisito ordini per circa 74,9 milioni di euro, con un incremento del 260% rispetto ai 28,5 milioni del 2020. La posizione finanziaria netta al 31 maggio 2021 è pari a circa 283,7 milioni di euro rispetto ai 269,5 milioni consuntivati a fine 2020. Non sono presenti situazioni di tensione di cassa e non si registrano situazioni di carenza di approvvigionamenti e delle forniture». Anche alla luce di questi dati, la società «confida che il percorso intrapreso possa concludersi rapidamente, al fine di consentire il definitivo consolidamento e rilancio del Gruppo Trevi».

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