Cesena, tredicenne batte la leucemia e il babbo la burocrazia: "Quasi 200 giorni per un'urgenza"

Archivio

La sua vita fu sconvolta il 1° giugno 2021, all’età di soli 13 anni, da una diagnosi di leucemia. Da quel momento per Toto Giorgi, che ora vive con la sua famiglia in una casa di campagna in affitto a Lido di Classe e frequenta il liceo scientifico “Righi” di Cesena, come sua sorella, è iniziata una lunga battaglia. Una battaglia che ha combattuto con al fianco suo babbo Andrea e che non è stata solo sanitaria. Ora la lotta è stata vinta su un doppio fronte.

Incubo sanitario superato

La svolta più importante riguarda lo stato di salute di questo adolescente, che ha dimostrato una grande forza. Anche se dovrà continuare fino al prossimo mese di giugno le terapie a casa e una volta alla settimana deve sottoporsi a esami all’ospedale di Rimini, già da qualche mese - riferisce il sollevato papà Andrea - Toto può considerarsi fuori pericolo, pur con tutte le cautele che sono d’obbligo con malattie di quel tipo. Il ragazzo è tornato a frequentare regolarmente il liceo “Righi” e, dando ascolto al consiglio di una psicologa sull’efficacia della pet-therapy, ha fatto entrare nella propria vita un nuovo amico: un cagnolino.

Ottenuti i pagamenti Inps

Un altro obiettivo centrato ha invece a che fare con il braccio di ferro con una burocrazia lenta e fredda in cui si è impegnata l’avvocata che ha assistito la famiglia Giorgi, la cervese Valentina Castagnoli. Per ottenere dall’Inps sostegni economici pubblici che scattano in questi casi è stato necessario affrontare un calvario. Si è concluso il mese scorso, con un’erogazione retroattiva di quanto dovuto, a fare data dall’inizio di quest’anno, quando era stata fatta domanda. L’avvocata Castagnoli considera però solo parziale questo successo, facendo una riflessione che riguarda altre vicende simili: «Di fronte a situazioni così gravi, dovrebbe valere il meccanismo che si adotta quando si verificano incidenti stradali con lesioni: a prescindere dai tempi delle pratiche, una volta riconosciuto il diritto a ricevere indennizzi, vengono assegnati dal momento in c’è stato l’incidente traumatico». Nel caso di Toto, se valesse questo principio, l’assistenza economica sarebbe dovuta partire da inizio giugno 2022, coprendo quindi 7 mesi in più di quanto si è riusciti a ottenere. Toto ha avuto la fortuna di potere contare su una straordinaria rete di aiuti privati, che nel periodo più terribile, col babbo impossibilitato a lavorare per seguire il figlio, hanno permesso di non aggiungere all’angoscia per la leucemia quella della sopravvivenza economica. La famiglia Giorgi non smette mai di ringraziare per le generose donazioni ricevute, a volte singolarmente, anche da sconosciuti, e altre volte a seguito di iniziative di raccolta fondi organizzate da più parti. A tutto ciò si è aggiunto un aiuto da parte del liceo “Righi”. Senza dimenticare il grande sostegno ricevuto dall’associazione Arop. Ma non sempre le cose vanno così.

Quasi 200 giorni per un’urgenza

Ma l’avvocata mette l’accento anche su un altro scoglio burocratico, che riguarda non l’Inps ma il sistema giudiziario. «Alla fine, Toto ha trovato medici sensibili ce lo hanno ugualmente curato - spiega - ma per essere sottoposto a certi trattamenti, era necessario mostrare documenti d’identità del minore, rilasciabili solo col consenso genitoriale. Per questo, in assenza della mamma (con cui sono interrotti i contatti da oltre 10 anni, dopo che è tornata a Bali, sua isola d’origine, ndr), abbiamo attivato un’azione legale d’urgenza per ottenere dal giudice tutelare del tribunale di Ravenna il riconoscimento al babbo di Toto della potestà in via esclusiva, e potere così perfezionare la procedura per il documento d’identità. Avevo depositato il ricorso urgente il 23 luglio 2021, poche settimane dopo la diagnosi di leucemia, ma il provvedimento del giudice è arrivato solo il 7 febbraio 2022. Sei mesi e mezzo d’attesa, in una situazione così pressante, sono troppi».

Le ombre delle pratiche digitali

A dilatare i tempi - osserva Valentina Castagnoli - c’è anche il fatto che ormai le pratiche burocratiche in ogni settore sono tutte digitalizzate in forma estrema. Questo rende difficile accorgersi di eventuali piccoli errori o magari integrare dati mancanti. Basta una crocetta messa nel posto sbagliato o dimenticata e si entra prima in una lunga attesa di una risposta che tarda, senza sapere il perché, e poi nell’inferno di mille telefonate da fare a call-center o uffici vari. Con linee che non si prendono o “rimbalzi” di competenza. A volte il rapporto faccia a faccia consentirebbe di gestire tutto in modo più semplice e immediato.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui