Cesena, sponde del Cesuola invase: regole ferree dopo l'abuso

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Potrebbe diventare un caso pilota una decisione dell’Arpae regionale a proposito dell’occupazione di una porzione della fascia demaniale lungo il Cesuola. In un cortile di un’abitazione nel vialetto dell’Osservanza, un’area di oltre 150 metri quadrati al confine tra il tratto scoperto del torrente e quello tombinato che attraversa il centro storico, era spuntato un box auto in lamiera di 20 metri quadrati. Dopo un sopralluogo, il Comune aveva accertato che non era in regola e nel luglio 2021 aveva avviato un procedimento sanzionatorio. Lo scorso febbraio l’agenzia Arpae, alla quale gli eredi dell’originario proprietario dell’immobile (deceduto nel 2003) avevano chiesto il rinnovo di una concessione in origine risalente al lontano 1987, aveva disposto la rimozione. Un paio di mesi dopo i proprietari avevano documentato di avere eseguito l’ordine. A sollecitare le verifiche da parte del Comune era stato Graziano Castiglia, con una segnalazione. L’agguerrito cittadino, in eterna lotta col Comune su diverse questioni che ritiene in violazione di legge, ha sostenuto più di una volta che quella al civico numero 21 di viale dell’Osservanza non sarebbe una situazione isolata: a ridosso del Cesuola ci sarebbero varie costruzioni “sospette” su terreno demaniale.

I paletti dell’accordo

Fatto sta che, dopo la rimozione del garage abusivo, Arpae ha attivato un iter che si è di recente concluso con un “rilascio di concessione per occupazione di area del demanio idrico del torrente Cesuola ad uso area cortiliva”. Il tutto con scadenza a fine 2027 ma fissando alcuni paletti interessanti perché fanno chiarezza su possibili casi simili. Innanzitutto è stato chiesto il pagamento del canone di concessione, quantificato nella misura di 252 euro per l’anno in corso e circa 189 euro, da aggiornare nel tempo, per ognuno dei prossimi anni in cui avrà validità l’accordo. Per quel che riguarda la mancata corresponsione dei canoni negli anni precedenti, i proprietari hanno eccepito che sarebbe scattata la prescrizione. In secondo luogo, nel disciplinare contenente gli obblighi e le condizioni per la concessione dell’area demaniale, è precisato che l’ente pubblico può sciogliere quell’accordo in qualunque momento non solo in caso di trasgressione di quanto pattuito da parte del privato ma se ravvisa un interesse per la collettività. Ma il particolare più sorprendente è che i proprietari devono garantire l’accesso all’area demaniale al personale che si occupa di sicurezza del territorio e protezione civile, che ne abbia bisogno per fare controlli o interventi. Addirittura, se non vogliono tenere sempre aperto l’accesso, gli abitanti devono consegnare una copia delle chiavi del loro cancello al personale incaricato per garantire che possa intervenire senza difficoltà nel tratto tombinato del Cesuola, per fare verifiche, manutenzioni o per ragioni di sicurezza idraulica.

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