Cesena, scovato il primo dipinto dell'antica università

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Sono passati quasi trent’anni da quando Cesena ha iniziato a sfornare i primi laureati del corso in Scienze dell’Informazione. Da allora è frequente vedere gruppi di studenti che festeggiano qualcuno che è diventato “dottore”, magari mettendosi in posa per una foto-ricordo davanti alla fontana Masini. Ma le stesse scene, ovviamente in forme differenti, si erano già viste in città per un paio di secoli, da inizio Cinquecento e dine Settecento. Adesso Daniele Molinari, avvocato di professione e appassionato «cesenista», come si definisce lui stesso, continuamente in cerca di pezzi di storia locale da scoprire o da approfondire, ha scovato una chicca artistica d’epoca che per la prima volta consente di vedere una delle tesi di laurea discusse anticamente all’Università di Cesena. È un quadro appartenente a una collezione privata, quella di Alessandro Maria Mazzoni Albicini, conservato in un palazzo a Forlì. Rappresenta appunto una cerimonia di laurea che si svolse in città nel 1757. Il ritrovamento del dipinto è stato avventuroso, come racconta Molinari: «Gli davo la caccia da tempo, perché era descritto in una pubblicazione del 1964 che lo comprendeva nella collezione Albicini, antica e nobile famiglia forlivese, nel frattempo donato al Comune di Forlì. Solo dopo molte ricerche ho scoperto che in realtà era rimasto in proprietà della famiglia». D’autore ignoto, raffigura la cerimonia di laurea del marchese Francesco Antonio Albicini, nel 1757. Pur essendo di buona qualità, non può essere definito un capolavoro dal punto di vista prettamente pittorico, ma è di grande interesse sotto il profilo storico, perché è stato dipinto tutto il corpo accademico presente in pompa magna a quella cerimonia, che dà un’idea di grande solennità. Ma c’è di più: «Tutti i presenti - fa notare l’avvocato Molinari - sono elencati nel cartiglio in basso e contraddistinti da una lettera, così che ognuno di loro è perfettamente identificabile. Possiamo riconoscerli uno a uno, proprio come oggi, quando si fa la foto della discussione della tesi davanti al corpo accademico. Uno di loro, per esempio, è Francesco Chiaramonti, grazie al quale fu realizzata la cupola della Madonna del Monte». Una bella scoperta, che alimenta l’orgoglio per la storia universitaria cesenate, che ha radici più profonde rispetto ai corsi attivati negli ultimi decenni, nell’ambito del multicampus romagnolo che fa capo all’Alma Mater di Bologna. Visto che quella raffigurata era una laurea in Giurisprudenza, Molinari, che ha fatto quegli studi, non sfugge da una tentazione: «Farò una bella stampa da mettere nel mio studio». Ma la speranza è che anche altri colgano l’importanza della scoperta: «Il Comune di Cesena potrebbe valorizzare queste icone del suo passato glorioso». Per esempio, quando sarà pronta la nuova pinacoteca a Palazzo Oir, sarebbe bello esporlo temporaneamente in quel contesto. Dal canto suo, Alessandro Maria Mazzoni Albicini non si tira indietro: «Quando ci sono state chieste in prestito opere d’arte della nostra collezione, le abbiamo sempre concesse volentieri».


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