Cesena, scomparsa da 29 anni: la mamma di Cristina non si arrende

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«Ciao mamma, ci vediamo questa sera». Sono state le ultime parole che Cristina Golinucci, il 1° settembre del 1992, disse a sua mamma Marisa, uscendo da casa a Ronta. Sono trascorsi 29 anni da quel giorno, in cui quella giovane, che si apprestava ad iniziare un nuovo lavoro, dopo avere trascorso una serena giornata in famiglia, scomparve nel nulla. La sua Fiat Cinquecento azzurra fu ritrovata di sera, dopo le 21, dagli stessi familiari. Era chiusa a chiave nel parcheggio sotto il convento dei Cappuccini, in via Garampa, dove Cristina aveva un appuntamento col suo padre spirituale Lino. Un mistero irrisolto, anche se mamma Marisa ha una verità non detta o non trovata, secondo lei depistata e tenuta nascosta per tutti questi anni. Quanto sia grande il dolore che si cela dietro la parola “scomparsa” si percepisce subito dalle sue parole. «Non è vero che il tempo lenisce il dolore, perché ogni volta che penso a Cristina è come quel 1° settembre del 1992. Non si elabora un lutto senza verità. Quando nel 2001 il babbo di Cristina l’ha raggiunta in cielo, avrei voluto esserci io al suo posto, perché ho tanta voglia di abbracciare mia figlia, come mi succede a volte di notte nei sogni che faccio, che sembrano così veri che quasi mi dispiace svegliarm6. Mi tengono in forza la ricerca della verità e l’altra mia figlia Stefania e i suoi figli». Nel ricordare gli ultimi momenti trascorsi con sua figlia Cristina, Marisa Degli Angeli si commuove: «Ora sono qui sola in casa, ma quel 31 agosto del 1992, l’ultimo trascorso con lei, eravamo fuori, io a fare la salsa e lei che si preparava studiando, perché il giorno dopo, il 1° settembre, doveva andare alle 18 alla Cisl a prendere le chiavi del suo nuovo ufficio, dove avrebbe lavorato come ragioniera. Chiacchieravamo del più e del meno. La mattina del 1° settembre volle fare una sorpresa a sua sorella Stefania, che si era sposata e veniva ad abitare qua con noi: andarono assieme a fare tutte le commissioni che servivano per il cambio delle utenze e anche degli acquisti per la casa. Tutti quelli che quel giorni incontrarono Cristina la videro serena e felice. Uscì di casa alle 13.55 e mi disse “ciao mamma, ci vediamo questa sera”. A sera invece non fece ritorno e iniziammo a preoccuparci, perché non era da lei. Facemmo qualche giro, andammo a cercarla alla parrocchia di Ronta, dove allora si stava festeggiando il millenario ed era pieno di gente, poi al convento dei Cappuccini, dove io non ero mai stata. Lì bussai e mi aprì padre Renato e chiamò padre Lino, che era a San Tomaso e ci disse che l'aveva aspettata ma non era mai arrivata la convento. Tornati a casa, assieme ad un amico, a mio genero e all’idraulico, che stava facendo dei lavori da noi, tornammo a cercarla al convento e fu lì che trovammo la sua auto parcheggiata e chiusa. Facemmo subito quella stessa sera la denuncia di scomparsa e aspettammo tutta quella lunga notte in piedi. Vennero poi a casa nostra i carabinieri e uno mi disse “vada a letto, vedrà che torna; è maggiorenne, è un allontanamento volontario”. Io gli risposi che se era così il giorno dopo sarei andata da loro con mia figlia, ma da allora ancora non è tornata». Come ogni anno, in occasione dell’anniversario della scomparsa, Marisa fa celebrare una messa nella parrocchia di Ronta, che si terrà domani alle 20, perché in quella chiesa le messe vengono celebrate solo in certi giorni. «Non posso smettere di cercare la verità - conclude mamma Marisa - Ora al convento è ritornato un frate che era presente nel 1992 ed era andato via nel 1993. La trasmissione “Chi l'ha visto?”, che è venuta qua in primavera, ha cercato d'intervistarlo, ma i priori da Bologna non hanno dato il permesso. Spero che si riaprano lo stesso le ricerche e chi di dovere faccia ciò che non è stato fatto. Io non smetterò mai di sperare di sapere la verità, anche se già è evidente».

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