Cesena, sciopero dopo l'infortunio in azienda: l'imprenditore si difende e contrattacca

Cesena

Lo sciopero della durata di un'ora proclamato per domani mattina all'azienda "Fratelli Graziani", per richiamare l'attenzione sulla sicurezza sul lavoro, dopo un un serio trauma alla mano patito da un'operaia, non va giù al titolare della ditta di Bora. "Sono dispiaciuto per la persona e molto amareggiato e deluso per il comportamento dei sindacati, che ci hanno voluto “sporcare la faccia” - commenta Roberto Graziani - Prima ci “sparano” sui giornali, e poi ci chiedono un incontro, come se fossimo un’azienda “borderline”. E invece siamo un’azienda corretta, etica e strutturata, e la trasparenza di operato è nel nostro Dna. Abbiamo investito e investiamo continuamente per la sicurezza ed il benessere dei nostri collaboratori, e i sindacati lo sanno bene. Abbiamo riconfermato il contratto aziendale nel 2021 con continue e costanti migliorie, distribuendo nel corso dell’anno anche premi extra non dovuti, per aiutare i nostri collaboratori. Rispettiamo attentamente orari e pause di lavoro, come da accordi sindacali, il turno della notte usufruisce da anni di una contribuzione extra superiore del 25% all’accordo nazionale. Gli ambienti di lavoro sono tutti condizionati e durante la pandemia, per maggiore sicurezza delle persone, abbiamo effettuato sanificazioni settimanali dell’intero stabilimento. Siamo circondati di consulenti esperti e competenti in materia di sicurezza, ambiente e qualità del lavoro. Nel settore produttivo da oltre un anno, abbiamo la presenza di una società qualificata a livello mondiale, la "Bonfiglioli Consulting Group", per migliorare i processi e le pratiche di lavoro del personale. Svolgiamo formazione e accompagnamento 12 mesi all'anno. Abbiamo macchinari di fabbricazione italiana e francese, il top. Un problema evidentemente lo abbiamo però: le nostre linee produttive non sono imponenti, bensì leggere e snelle, e questo crea altrettanta evidente confidenza psicologica, e abbiamo statistiche interne ben precise in proposito. La nostra sinistrosità dell’ultimo triennio, 2018-2020, notificata lo scorso dicembre dall’Inail, risulta inferiore del 30% sulla media nazionale di settore".

Graziani non si sottrae a una riflessione sull'eventuale adozione di alternative migliorative. "Si esistono, con automazione completa, ma anche con eliminazione di buona parte dei posti di lavoro". Poi torna sull'attuale organizzazione aziendale: "La produzione è gestita da un direttore operativo, un responsabile di settore, un programmatore, tre capiturno e due riserve. Non abbiamo nulla da nascondere, ma ciò non esclude chiaramente l’importanza di un infortunio. Siamo sempre alla ricerca di migliorie e se così non fosse non saremmo fornitori certificati, con relative visite ispettive, di tante aziende italiane ed internazionali di livello mondiale".

Il messaggio finale rivolto ai sindacati è tagliente: "Siamo sempre alla ricerca di soluzioni da valutare con le maestranze, ma è troppo facile chiedere di sedersi al tavolo per discutere sistematicamente di concessioni economiche, e poi in occasione di altri problemi fare sparate e proclamare scioperi di avvertimento, tra l’altro comunicati con Pec alle ore 20 del venerdì sera. Non è corretto. Per quanto riguarda i tempi (i segretari dei sindacati di categoria hanno saputo dell'infortunio diversi giorni dopo che era capitato, ndr), noi abbiamo consegnato tutti i documenti richiesti ad inizio settimana scorsa, immediatamente dopo l’incidente. La rsu naturalmente era informata, anche perché la persona infortunata ne fa parte. Non ci nasconderemo mai di fronte alle nostre responsabilità, ma non accettiamo di essere trattati da incoscienti: la storia della nostra famiglia ne è la conferma".

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