Cesena, ripopolamento e cattura di selvaggina: 9 nuove zone

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Otto nuove Zone di ripopolamento e cattura di selvaggina e una nona già esistente ma ampliata. Si estendono su sei territori comunali, soprattutto in pianura ma anche sulle colline del comprensorio cesenate, per una superficie totale di 2.505 ettari. Sono l’equivalente di circa 3.400 campi di calcio. La sigla tecnica usata per definirle è Zrc e la Regione ne ha approvato l’istituzione negli ultimi scampoli del 2022. I comuni interessati sono Cesena, Gatteo, San Mauro Pascoli, Savignano, Longiano e Borghi. La più grande occupa 567 ettari e si trova a San Vittore. Seguono una San’Egidio e un’altra a Pievesestina, rispettivamente di 463 e 403 ettari.

Le funzioni delle Zrc

Nelle Zone di ripopolamento e cattura è vietata la caccia. Sono però aree destinate a garantire e incrementare la riproduzione delle specie selvatiche autoctone, a favorire la sosta e la riproduzione delle specie migratorie, a determinare, mediante l’irradiamento naturale, il ripopolamento dei territori contigui, a consentire mediante la cattura di selvaggina stanziale immissioni integrative negli Atc (gli ambiti dove invece l’attività venatoria è consentita) o il reinserimento in altre zone di protezione. Sono stati puntualizzati obiettivi specifici che ci si è dati con la creazione di queste nuove Zrc nel Cesenate: incrementare e consolidare la popolazione di lepri e la produzione di fagiani e utilizzarli mediante catture periodiche; prevenire e contenere i danni alle colture agricole, contrastando la proliferazione e le eccessive concentrazioni di animali di specie che hanno un forte impatto su alcuni poderi; valutare la fattibilità di progetti di reinserimento e incremento delle starne nelle aree maggiormente idonee. Non sono state ancora definite le quantità di lepri e fagiani da catturare e trasferire altrove: saranno decisi di anno in anno, sulla base di censimenti mirati. I 2.505 nuovi ettari di Zrc potranno diventare effettivi non prima del prossimo mese di marzo. Entro 70 giorni dalla data di deposito dell’atto con cui si decide di istituirli, i proprietari e i conduttori possono infatti presentare opposizione motivata. Ma devono rappresentare tutti assieme almeno il 40% della superficie che si intende vincolare per bloccare il provvedimento.

Lepri, fagiani e starne

Ognuna delle Zone di ripopolamento e cattura individuate ha una propria vocazione per determinati tipi di fauna. I 25 ettari che sono stati aggiunti a quella di Savignano sono adatti soprattutto per il fagiano. L’area Matrice (237 ettari a cavallo tra i comuni di Savignano e San Mauro Pascoli) ha una forte vocazione per fagiano, starna e lepre. Quella a Pievesestina (403 ettari) è un buon habitat per quegli stessi tre tipi di animali, ma in grado minore. La Zrc Rigossa (100 ettari nel comune di Gatteo) è indicata soprattutto per fagiani e starne. Nei 239 ettari che sono stati perimetrati a Rio Marano scorrazzano soprattutto lepri. La Rio Medrina (191 ettari nella zona di Borghi) è il regno del fagiano, ma non viene disdegnata da starne e lepri. Sui 567 ettari a San Vittore la specie più a suo agio è il fagiano, così come a Sant’Egidio (463 ettari). A Villa Gualdo (259 ettari tra Gatteo, Longiano e Savignano) fagiani e starne sono particolarmente diffusi, ma non sono poche neppure le lepri.

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