Cesena, ricatto sessuale a padre di famiglia: ragazzo arrestato

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«Ho delle immagini di noi due in intimità. Delle prove visivamente inconfutabili. Se non mi paghi le faccio arrivare ai tuoi familiari, così tutti sapranno che sei omosessuale e che te la fai con i ragazzini». È in estrema sintesi il senso del ricatto a cui un uomo di mezza età residente in un comune della vallata del Rubicone era stato sottoposto da un 25enne di origini magrebine residente a Longiano. Una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine malgrado la giovane età, condita da un aspetto che gli fa dimostrare ancora meno anni di quelli che in effetti ha. L’uomo ha pensato a lungo, soppesando quelle che potevano essere le conseguenze a cui andava incontro. Da una parte il pensiero di vedersi scoperto a casa nei suoi gusti sessuali che nessuno conosce e che non vuole rendere pubblici. Dall’altra l’idea di dover spendere dei soldi per vedere tutelata la propria privacy, nella consapevolezza che il ricattatore, probabilmente, non si sarebbe mai accontentato di una cifra unica, ed una volta ottenuto soldi una prima volta sarebbe tornato a chiederne anche in futuro. Così la vittima si è decisa di rivolgersi ai carabinieri. Ed ha raccontato tutta la sua storia ai militari dell’Arma dipendenti dalla Compagnia di Cesenatico, e normalmente al lavoro nella Stazione del Comune dove la vittima vive. I militari dell’Arma hanno raccolto il dettagliato racconto e la denuncia dell’uomo. Poi hanno contattato la procura della Repubblica e sono entrati in azione, ammanettando il 25enne longianese due giorni fa con l’accusa di tentata estorsione. Ieri mattina nell’aula del giudice Elisabetta Giorgi (pm Francesca Innamorati) è arrivato difeso dall’avvocato Mauro Guidi e si è avvalso della facoltà di non rispondere. I carabinieri hanno raccontato i motivi che avevano spinto all’arresto, partendo dalla denuncia di tentata estorsione ricevuta dall’uomo di mezza età che veniva ricattato sessualmente. L’arresto del 25enne è stato convalidato. Nelle prossime settimane ci sarà il rito direttissimo per il 25enne che avendo anche molti precedenti di diversa natura in caso di condanna rischia una pena severa. All’esito dell’udienza il giudice ha disposto che attenda ai domiciliari l’udienza processuale futura.

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