Cesena, resti archeologici a iosa nel cantiere delle tre piazze

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Quali testimonianze del passato stiano venendo alla luce nel cantiere delle tre piazze non è possibile dirlo di preciso, finché la Soprintendenza non lo svelerà. Però una cosa è certa: nel giro di pochi giorni, dopo l’immediata sorpresa dell’antico scheletro rinvenuto, dagli scavi in corso di fronte alla Malatestiana sono emersi quotidianamente vari reperti, grandi e piccoli. Alcuni ritrovamenti, in particolare resti murari, e anche una struttura cilindrica (potrebbe essere una fossa da grano oppure un pozzo), sono ben visibili anche da lontano e non sono poche le persone incuriosite che lanciano occhiate indagatrici da dietro la rete che delimita il cantiere. Ieri un muro di grosse dimensioni, che però potrebbe essere relativamente recente (forse non più di un secolo) è spuntato, per esempio, nella zona contigua alla vascona-aiuola che separa piazza Bufalini e piazza Almerici. Altri oggetti, di dimensioni più piccole, vengono pazientemente recuperati dagli archeologi all’opera “frugando” in mezzo al terreno rimosso dalle ruspe. Ieri una di queste professioniste specializzate non ha impiegato molto tempo a riempire un sacchetto di frammenti di materiale che ha estratto dalle zolle. Sicuramente c’erano anche delle ceramiche. Inoltre,sembra che sia venuta alla luceuna porzioncina di un affresco,con raffigurato un fiore grande come il palmo di una mano. Diversi cittadini, tra i quali ricercatori e appassionati di storia locale, non solo stanno osservando tutto con grande interesse, ma in qualche caso provano anche a fornire informazioni che potrebbero essere utili agli archeologi. Per esempio, ieri Lelio Burgini, instancabile collezionista di cose del passato e indagatore delle radici di Cesena, ha fornito alla specialista presente sul posto la copia di una pianta del 1843 della chiesa duecentesca di San Francesco, demolita l’anno prima, cheoccupava quasi tutta piazza Bufalini. Potrebbe inoltre rivelarsi preziosauna mappa del 1746 che associa a ogni costruzione l’indicazione di chi erano i proprietari o di che tipo di fabbricato era. Contiene inoltre misurazioni, fatte in “pertiche”, che potrebbero aiutare a sovrapporre quanto è sulla carta con quanto sta emergendo. Intanto, sulla piattaforma “change.org” una cesenate ha lanciato una petizione per la salvaguardia di tutti i reperti archeologici cesenati.

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