Cesena, reintegro medici no vax: "La Regione dica no al Governo"

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È andato in pensione appena due giorni fa, ma dopo 34 anni di lavoro al Bufalini Gilberto Vergoni non ha alcuna intenzione di cancellare dalla sua vita il suo impegno per la sanità. Una realtà che negli anni passati ha avuto modo di conoscere anche nell’importante ruolo di responsabile di Anaao Romagna, la principale organizzazione dei medici e dirigenti ospedalieri. Così il neurochirurgo a riposo ha voluto dire la sua su quello che ritiene un grave errore: la decisione presa dal governo Meloni di voltare pagina sul fronte Covid. A partire dalla volontà di reintegrare sul lavoro i professionisti no-vax che sono stati allontanati. Sono 122 gli operatori sanitari alle dipendenze dell’Ausl Romagna o convenzionati che risultano sospesi in quanto hanno rifiutato di vaccinarsi contro il Covid, eludendo l’obbligo fissato dalla legge nella fase più pesante della pandemia. Tra di loro, 16 prestavano servizio nel Cesenate: è lo 0,4% dell’intero personale tenuto a proteggersi col siero, a tutela degli assistiti.

Vergoni alla carica

La domanda di Vergoni è tranchant: «Come si fa a andar dietro queste sciocchezze governative, che insinuano sfiducia nei vaccini e nella scienza?». È questo il messaggio che ha inoltrato poche ore fa all’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini. Non solo. Lo ha anche invitato a unirsi alla “resistenza” annunciata dal presidente della Regione Puglia. E ad associarsi alla presa di posizione molto forte di Letizia Moratti, assessora della Regione Lombardia, che si è addirittura dimessa. Sono parecchi i problemi segnalati da Vergoni a seguito del dietrofront del nuovo governo. Si domanda, per esempio, «cosa accadrà di tutti i ricorsi contro gli Ordini, che presto si celebreranno nei tribunali per il rimborso dei mancati guadagni dei no-vax sospesi». Inoltre, evidenzia un possibile effetto della scelta fatta, che ritiene inaccettabile: «Come si fa a mandare a casa infermieri e medici che avevano un incarico su quei posti vacanti, dall’oggi al domani?». Ma soprattutto quello che non va giù all’ex timoniere di Anaao Romagna è il principio generale antiscientifico che si intende sdoganare: «Non dimentichiamo che oltre ai no-vax per la specifica epidemia di Covid e il relativo vaccino, ce ne sono molti che sono proprio contrari ai vaccini in senso generale. Sarebbe come se la Nasa assumesse dei terrapiattisti», è la conclusione caustica.

L’assessore regionale Donini

Intanto, ieri l’assessore regionale Raffaele Donini ha dichiarato che si aspetta che «il personale medico e infermieristico reintegrato non venga impegnato in reparti in cui ci siano pazienti fragili. Ciò a tutela dei pazienti e degli operatori stessi». Come ha precisato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, spetta alle Ausl la scelta sulla ricollocazione del personale non vaccinato. La Regione ha già convocato per lunedì prossimo la “Cabina di regia Covid”, organo tecnico-scientifico deputato a fornire indicazioni operative nel merito. Il titolare dell’assessorato alle Politiche per la salute, con le parole di ieri, ha però già messo le mani avanti, ribadendo la convinzione che la linea in Emilia-Romagna debba essere improntata a garantire la sicurezza dei pazienti.

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