Cesena, radio digitali giovanili: 150 podcast per una rivoluzione

Archivio

Cinque radio digitali sono pronte a unire le forze per raccontare assieme e con occhio differente rispetto a certi stereotipi le nuove generazioni. Tra queste c’è “Cesena EduAction”. È un’antenna Anginradio di un gruppo informale di una dozzina di giovani dai 18 ai 28 anni. Si sono formati intorno alle attività di UniRadio, che da oltre dieci anni è un forte punto di aggregazione che coinvolge il mondo studentesco universitario ma anche residenti in città. La loro idea chiave è che «la radio e il podcasting siano strumenti potenti per dare voce superando la cultura omologante dell’immagine». Spiegano di avere «imparato reciprocamente a fare radio, ma anche e soprattutto a stare insieme e ad aiutarci a vicenda». E riferiscono che attraverso questa passione condivisa e trasformata in attività hanno «scoperto ricchezze umane nascoste della terra in cui siamo nati, ci siamo ritrovati o che abbiamo scelto, incontrando esempi positivi che contribuiscono a un futuro nel quale non solo possiamo sentirci parte, ma contribuire attivamente per migliorarlo».

Ora saranno protagonisti di un progetto che coinvolge coetanei che hanno fatto esperienze simili a Pisa, Bolzano, Bologna e Torino, raccontando «i bisogni, i desideri e le idee di giovani e giovanissimi che chiedono di cambiare la narrazione che le società fanno della loro generazione». Con oltre 15 eventi organizzati in cinque territori, 150 podcast di qualità e 1.500 giovani raggiunti, si metterà in campo un’iniziativa stimolante, che mira ad affrontare «i temi prioritari dei centennials senza limiti generazionali». Verrà presentata ai giornalisti venerdì prossimo, al Campus universitario all’ex zuccherificio.

In attesa di scendere nei dettagli, il progetto viene spiegato così: «In un mondo di rapide trasformazioni, di emergenze e di crisi, il futuro delle nuove generazioni è un’incognita dalle prospettive ridotte. I luoghi comuni sui giovani hanno contribuito a costruire la visione stessa dei cosiddetti centennials, i nati a cavallo del Duemila, nella quale il dialogo intergenerazionale è raramente un’opzione. Sentirsi parte della comunità è un’eccezione rispetto a quella che pare la regola di essere “contro-parte”. Da qui, l’appartenenza e ancor più la cittadinanza sono sensazioni e convinzioni dai contorni sfocati. Istituzioni, educazione, politica e media hanno un linguaggio diverso e spesso incomprensibile. La costruzione dell’identità è un percorso ad ostacoli: stretti tra luoghi comuni e convenzioni sociali, è più facile lasciar perdere che agire. “Non serve a niente”, “non c’è nulla da fare”, “me ne voglio andare” sono narrazioni comuni. Ci sono persone e realtà che tuttavia agiscono in modo trasformativo, talvolta controcorrente. Molti, piccoli, ma rilevanti esempi di azioni positive e visioni ampie, che contribuiscono silenziosamente a restituire speranza ai più giovani». Su questo sfondo si staglia «il linguaggio della radio digitale e del podcasting, strumento di ascolto che supera le logiche dell’apparenza e dell’immagine, ma anche quello in grado di dare voce, grazie al web, alle sensibilità e alle istanze di una generazione che utilizza linguaggi propri, nuovi e in costante evoluzione. Tramite un percorso condiviso e partecipato, per 11 mesi oltre 50 giovani di cinque antenne Anginradio attive su territori diversi andranno ad indagare le necessità e le priorità di giovani e giovanissimi, base di partenza per narrazioni costruite coralmente».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui