Cesena, quasi 12 milioni per la rigenerazione dell'ex Roverella

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Tra le 271 proposte ammesse al finanziamento del Programma nazionale della qualità dell’abitare (PinQua) del Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili (Mims) con l’obiettivo di riqualificare i centri urbani, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale, c’è anche il progetto “Abitare sociale a Cesena” relativo alla rigenerazione del complesso monumentale dell’ex Roverella. Presentato dal Comune di Cesena e da Asp Cesena Valle Savio il progetto ha ottenuto un contributo complessivo di 11 milioni, 913.671,09 euro. Cesena è 86esima nella graduatoria nazionale, 6° in Regione, 1° in Romagna.

Gli indicatori utilizzati per definire la graduatoria dei progetti hanno tenuto conto sia della superficie residenziale che viene recuperata dal progetto, sia della maggiore inclusività sociale che lo stesso genera, anche tramite il coinvolgimento, nella successiva gestione dell’intervento, da parte del terzo settore. Indicatori di impatto sociale, culturale, urbano territoriale, economico-finanziario e tecnologico sono stati i parametri su cui si è formato il giudizio della Commissione: l’apporto economico di fondi privati, la rispondenza alle politiche territoriali regionali, la sostenibilità ed efficienza energetica e la premialità al consumo di suolo zero hanno costituito alcune delle voci valorizzate dall’apposito programma informatico creato ad hoc.

“L’attribuzione di questo contributo di 12 milioni di euro – commenta il sindaco Enzo Lattuca – è un’ottima notizia anche perché si tratta della prima parte del Pnrr riservata al Comune di Cesena e che sarà totalmente destinata ad ‘Ad abitare sociale a Cesena’, progetto a cui teniamo molto e definito grazie alla collaborazione con Asp Cesena Valle Savio. Nel giro di poche settimane, tramite un percorso di co-progettazione a cui preso parte attiva molti uffici dei due Enti ed esperti nel campo della rigenerazione, abbiamo dato avvio a questa esperienza che di fatto rappresenta solo l’inizio di una stagione di investimenti e di processi di coinvolgimento della comunità che bene si inseriscono nella strategia di rigenerazione urbana e che corrispondono agli obiettivi fondamentali del PNRR”.

Lo scorso marzo l’Amministrazione comunale di Cesena e l’Azienda ai Servizi alla Persona del distretto Cesena-Valle Savio, elaborando il progetto strategico ‘Abitare sociale a Cesena’ per ridare nuova vita al complesso monumentale del Roverella, nel cuore del centro storico, tra le piazze Aguselli e Sant’Agostino, Via Milani e Corte Dandini, hanno sottoscritto un Protocollo di intesa nel quale hanno stabilito di concorrere congiuntamente al “Programma Innovativo Nazionale per la Qualità della Abitare (PINQuA)” promosso dal Ministero delle Infrastrutture dei Trasporti e che prevedeva un cofinanziamento fino a 15 milioni di euro per interventi sull’abitare.Contestualmente, Comune ed Asp hanno avviato un processo di co-progettazione sul complesso monumentale Palazzo Roverella, finalizzato all’elaborazione di un progetto di fattibilità tecnico-economica da cofinanziare col programma PINQuA.

Palazzo Roverella – un complesso sistema di edifici di oltre 6 mila metri quadrati che si estendono per un intero isolato nel cuore del centro storico – è stato per decenni l’unica casa di riposo per anziani della città, primo intervento ‘laico’ a sostegno delle persone in difficoltà, rimasto nel tempo luogo di accoglienza degli anziani, fino alla dismissione a seguito della costruzione del nuovo complesso nel Quartiere Oltre Savio. Oggi il complesso è parzialmente utilizzato da alcuni Servizi alla persona gestiti da ASP, in cui si trovano alcune residenze per persone in stato di indigenza e servizi per richiedenti asilo e senza tetto, attivati anche in risposta alla pandemia e all’emergenza freddo.

Il progetto

 Il progetto finanziato individua un sistema di servizi comunitari tra loro molto variegati e capaci di generare relazioni positive tra le diverse funzioni e le diverse tipologie di fruitori a cui il progetto si rivolge. Si va da servizi assistenziali e sociali per categorie tipicamente più fragili a servizi e spazi abitativi con particolare attenzione all’integrazione dei giovani, delle famiglie con bambini e agli anziani, sino alla produzione di servizi culturali che coinvolgano il terzo settore e la città.

Il nuovo Roverella si propone come luogo ibrido, flessibile e multifunzionale nel quale sperimentare e testare anche forme abitative innovative – come le forme di abitare collaborativo – che rispondono ai bisogni e alla domanda di abitazione di diverse categorie di cittadini, così come abbiamo rilevato nel processo del PUG. Sono presenti infatti funzioni “stabili”, riguardanti le tematiche dell’abitare e della casa, servizi sociali e spazi di ristoro, ed altre “flessibili”, riguardanti una serie di spazi collaborativi in cui si possono alternare attività diverse nel tempo – ludiche, educative, di formazione, di residenze per “fasce deboli” - ma anche spazi per funzioni di innovazione sociale e spazi di socialità.

Il modello abitativo di Palazzo Roverella ambisce infatti a rispondere a diverse esigenze: dall’emergenza abitativa di nuclei in temporanea difficoltà, all’accoglienza a disabili che intendano sperimentare forme di coabitazione finalizzate a consolidare progetti di vita del “dopo di noi”, così come a studenti maggiorenni fuori sede.Gli spazi privati sono pensati in connessione con gli spazi condivisi tra abitanti (sala gioco per bambini, lavanderia, spazi di condivisione comunitaria, sala lettura e libreria comunitaria) e con l’intera città, a cui si aprono, rendendo permeabili ed aperte. Come ad esempio i cortili del Roverella, che diverranno veri e propri giardini condivisi, in modo da agevolare integrazione sociale, prossimità e mutuo-aiuto, l’ex chiesa dello Spirito Santo, dedicata a funzioni culturali urbane, e gli spazi pubblici della Piazza Aguselli, che pur mantenendo la funzione di parcheggio sarà riqualificata con attenzione ai temi dell’adattamento climatico e al benessere delle persone, prevedendo alberi per l’ombra e sistemi di gestione sostenibile delle acque basate sulla natura.

In parallelo alla trasformazione fisica del complesso del Roverella, Amministrazione e ASP si impegneranno ad attivare processi di co-progettazione finalizzati ad individuare i modelli di gestione collaborativa degli spazi e a condividere i criteri di impatto sociale e culturale, nonché momenti di partecipazione aperti alla città e agli abitanti del centro storico, così da favorire maggiore inclusività sociale e il coinvolgimento diretto di soggetti del terzo settore nella gestione collaborativa dei luoghi da rigenerare.

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