Sono tre e tutte del territorio le aziende che hanno presentato la loro candidatura per la realizzazione del primo stralcio dell’ultimo lotto del Campus di Cesena, quello dove sorgerà la sede di Psicologia. Le tre aziende sono Coir (Consorzio imprese romagnole), Conscoop di Forlì e il consorzio Ciro Menotti con Acmar di Ravenna. L’apertura delle buste è il momento che segna l’avvio ufficiale dell’espletazione della gara. La commissione individuata dall’Università di Bologna, sulla base di offerta tecnica ed economica dovrà stilare la graduatoria per assegnare l’appalto, la cui aggiudicazione è prevista a giugno. Nei prossimi giorni è prevista la seduta pubblica per l’esito della valutazione tecnica e l’apertura delle offerte economiche.
Due stralci
«Si tratta di un appalto integrato», ricorda il presidente del Campus Unibo di Cesena Massimo Cicognani. Questo significa che chi si aggiudicherà la gara dovrà occuparsi anche della progettazione esecutiva che impegnerà qualche mese, quindi non si vedranno operai nel cantiere prima delle fine di quest’anno. La conclusione dei lavori è prevista entro il 2025. L’aumento generalizzato dei costi di materie prime e energia ha comportato un aumento del costo di 4 milioni: dai 18 inizialmente previsti (di cui 3,5 milioni finanziati dal Ministero e 7 dal Comune di Cesena tramite Serinar) l’investimento stimato per realizzare il progetto è salito a 22 milioni. Di qui la decisione di dividere l’appalto in due stralci, strategia utile a generare un po’ di economie dalla prima gara da reinvestire nella seconda.
«Fiduciosa prudenza»
Da progetto il blocco di Psicologia ha una conformazione a “L”, il primo stralcio riguarda la realizzazione della parte più lunga, «Nella “gamba corta” dovrà essere realizzata un’aula magna che per capienza equivalga quella alla stazione – spiega Cicognani – e altre due aule didattiche grandi. Sono spazi di cui abbiamo grande bisogno in un’ottica di ottimizzazione degli spazi e dell’organizzazione della didattica e faremo il possibile per realizzarli. Il fatto che la gara non sia andata deserta e che si siano presentate tre aziende ci dà speranza che con la scelta dei due stralci la strada intrapresa sia quella giusta. È ancora presto per dirlo con certezza, ma la nostra è una fiduciosa prudenza».