Cesena, Premio Alboni anche nel 2022 per salvare il bicentenario

Archivio

Sulle ali del grande successo di pubblico ottenuto, con 265 persone intervenute al teatro Bonci, i promotori del Premio Marietta Alboni hanno intenzione di riproporre l’evento anche nel 2022, in via straordinaria. La cerimonia per assegnare a grandi cantanti liriche il riconoscimento in omaggio alla grande contralto, che visse a Cesena dall’età di 6 anni fino a 20, ha una cadenza biennale. Però, essendo saltata per il Covid l’edizione 2020, per una volta si pensa di organizzarne due di fila. Anche perché in questo modo, tornando poi alla scansione temporale ogni due anni, ci si rimetterebbe “in carreggiata” per il conferimento del premio del 2026, bicentenario della nascita della Alboni.

Intanto, nelle file dell’associazione culturale “Marietta Alboni”, si respira una grande gioia per la quarta edizione del Premio, che è andato a Bernadette Manca di Nissa, contralto di fama internazionale. «Notiamo con soddisfazione - dichiara Bruno Benvenuti, presidente del sodalizio, l’aumento costante delle presenze, sintomo che si sta raggiungendo lo scopo per il quale è nata l’associazione: far conoscere la figura, per anni dimenticata, di una nostra concittadina che ha portato il nome di Cesena in tutto il mondo». Le interviste concesse alla Radio Svizzera Italiana da Bruno Benvenuti e da Lelio Burgini, a cui si deve il merito di avere fatto riscoprire la figura della Alboni a Cesena, dove vennero a galla le sue straordinarie doti canore, hanno contribuito a dare eco alla manifestazione del 14 novembre.

La fama internazionale di Marietta Alboni - sottolinea Burgini - è comunque tangibile in varie forme: «C’è persino un puzzle che la raffigura, prodotto in Australia». Paradossalmente, prima dell’operazione di valorizzazione, questa grande cantante lirica era praticamente sconosciuta nella sua Cesena: «Per questo - spiega Burgini - durante l’evento al Bonci, ci ha fatto piacere anche ricordare che quest’anno è il 175° anniversario dell’unica esibizione fatta da Marietta Alboni nel nostro teatro, nel novembre 1846. E per il bicentenario del 2026 ci piacerebbe coinvolgere Città di Castello, città dove nacque, attivandoci assieme per mettere in campo qualche iniziativa speciale. Per esempio, sarebbe bella l’emissione di un francobollo con la sua effige».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui