Cesena, piscina in crisi: maxi sconto del Comune ai gestori

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Contratto di concessione della piscina comunale prorogato di un anno, fino al 31 agosto 2023 e canone pagato dal gestore quasi azzerato. Sono le due misure decise dalla giunta, che ha accettato una proposta di rinegoziazione che causa una grossa perdita economica, sotto forma di mancate entrate. È stato infatti ridotto a soli 15.000 euro annui l’importo che dovrà versare la “Forus Italia”, che dallo scorso dicembre ha preso in mano l’impianto natatorio in zona ippodromo, a seguito della cessione del ramo d’azienda effettuato dalla precedente società “Sport Management”. Finora il canone era invece pari a 158.160 euro. È stato dunque concesso uno sconto di oltre 140.000 euro. Era stato il nuovo concessionario, il 10 febbraio scorso, a chiedere questa radicale rinegoziazione del rapporto contrattuale. Lo aveva fatto «evidenziando una evidente alterazione dell’equilibrio contrattuale, a fronte di un notevole aumento dei costi da un lato e ad una sostanziale riduzione delle entrate dall’altro, causato dalla diminuzione delle presenze degli utenti in seguito alle restrizioni dovute al perdurare della situazione pandemica». La richiesta avanzata era stata quella di azzerare completamente il canone dall’inizio del 2022 fino alla fine di agosto 2023.

Il cosiddetto Decreto Rilancio ha consentito questa revisione, alla luce dell’emergenza Covid, per rendere sostenibile l’attività sportiva e garantirne la continuità. Una modifica che, oltre a un alleggerimento degli oneri economici, può tradursi in una proroga della scadenza contrattuale precedentemente pattuita fino a un massimo di tre anni in più. Alla fine, l’amministrazione ha deciso di mantenere comunque in capo al concessionario un minimo di rischio di gestione, che in un atto di concessione è “fisiologica”, ma in misura estremamente ridotta. Il sacrificio per le casse municipali è pesante. Per l’anno 2022 è stata una mancata entrata di 71.700 euro e per il 2023 la riduzione prevista è pari a 77.800 euro.

Tra l’altro, il venire meno di sostanziosi introiti derivanti dalla piscina è stata un’amara realtà fin dall’inizio dell’emergenza Covid. Il Comune azzerò subito il canone a carico del precedente concessionario per il periodo da marzo a settembre 2020, per una somma di 112.557 euro. Un aiuto doveroso, visto che il Covid-19 aveva costretto a chiudere l’impianto. La nuova ondata di contagi aveva poi fatto scattare un altro stop dal 26 ottobre 2020 al 15 maggio 2021. Perciò sempre alla “Sport Management” era stato concesso un prolungamento contrattuale fino al 31 agosto 2022, con azzeramento del canone fino al 31 dicembre 2021. Ora il nuovo gestore “Forus Italia” ha ottenuto dal Comune una proroga della scadenza fino alla fine dell’estate del 2023 e, anche se il canone è stato ripristinato, è poco più che simbolico.

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