«Stiamo irrigando come se fosse estate».
Lo afferma Giampiero Valdinoci, imprenditore cesenate, che conta svariate centinaia di ettari di colture in pieno campo.
Spinaci, fagiolini, patate e cipolle sono alcune delle referenze che coltiva nella Centuriazione in zona San Giorgio.
«Non piove e il terreno è totalmente asciutto – dice Valdinoci, titolare di Futuragri – così siamo costretti a irrigare come se fossimo nel mese di luglio. Quando abbiamo seminato gli spinaci e i fagiolini, abbiamo dovuto provvedere al sostegno con acqua altrimenti una volta germogliate le piantine sarebbero subito morte».
Il Canale emiliano romagnolo, da dove gran parte degli agricoltori della zona attingono acqua, è stato invasato ed è quasi pieno. Va però considerato che la sua ‘fonte’ primaria, vale a dire il fiume Po, è in una situazione preoccupante.
Le aree coperte dal Canale non hanno particolari problemi in quanto l’acqua non manca, anche se le irrigazioni a partire da aprile causano un aumento dei costi in campagna.
Più problematica invece risulta la situazione delle colline dove di acqua ve ne è davvero poca.
A livello di Regione Emilia Romagna, sono in progetto interventi per il potenziamento delle infrastrutture irrigue: i Consorzi di bonifica dell’Emilia-Romagna hanno infatti candidato al Piano straordinario nazionale degli invasi 2020-2029 ulteriori 58 progetti, per un investimento complessivo che arriva alla cifra di 730 milioni di euro.