Cesena, patrocinio al gay pride: sindaco sotto attacco

Cesena

CESENA. Il patrocino del Comune di Cesena al “Gay pride” che si svolgerà a Rimini questo sabato viene trasformato in un terreno di battaglia politica dai “Cattolici nel centrodestra”, coordinati da Stefano Spinelli e rappresentati in consiglio comunale da Enrico Castagnoli, in seno al gruppo “Cambiamo” capitanato da Andrea Rossi.
Si tratterebbe di «un’iniziativa del sindaco, con una nota personale del 4 luglio» e quindi «la questione non pare essere passata in giunta». Enzo Lattuca viene accusato di avere «voluto forzare la mano e imporre una propria scelta ideologica, a dispetto delle diverse sensibilità presenti in consiglio comunale». Così scrivono in una nota i “Cattolici del centrodestra”, che sostengono che «le sfilate dell’orgoglio gay mischiano la rivendicazione dei cosiddetti diritti Lgbt a folklore ed esibizionismo, con esplicite offese e ingiurie di carattere civile e religioso». Poi si lamentano perché sulla questione, «martedì, nella riunione dei capigruppo, è stata presentata dal consigliere Castagnoli una mozione, ma non è stata accolta dalla maggioranza».
Ribadito «il doveroso rispetto verso la dignità di ogni persona, a prescindere dall’orientamento sessuale di ciascuno», i “Cattolici nel centrodestra” prendono le distanze dal manifesto del “Gay pride”, nelle parti in cui auspica «il superamento dell’Apartheid della legge sulle unioni civili» e perciò punta al «matrimonio egualitario, contrario alla Costituzione». Non piace neppure l’appoggio alla «legge contro l’omo-transfobia alla Regione», bollata come «liberticida e ideologica», né la richiesta di consentire alle coppie lesbiche di accedere all’inseminazione artificiale. Attraverso un’interrogazione scritta verrà quindi chiesto all’amministrazione se condivida queste posizioni.

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