Cesena, Padre Orfeo processato dal vescovo domani mattina

Cesena

Padre Orfeo Suzzi è stato convocato domani alle 10 alla Curia vescovile dal vescovo Douglas Regattieri, per il procedimento extragiudiziale avviato nei suoi confronti. Ne dà notizia con un avviso lo stesso gruppo di fedeli rimasto vicino anche in questi mesi al fondatore della Piccola Famiglia della Resurrezione di Valleripa. «Il giorno 18 gennaio alle ore 10 - si legge nell’avviso - presso la Curia Vescovile di Cesena verrà processato con procedimento extragiudiziale, a porte chiuse e in forma privata, dal vescovo Regattieri, il sacerdote diocesano Padre Orfeo povero, fondatore e superiore della Piccola Famiglia della Resurrezione, comunità monastica commissariata dal vescovo, con la conseguente chiusura delle missioni in Mozambico, a Padova e a Gerusalemme e l’allontanamento della comunità residente a Valleripa, che tutt’ora per custodire la vita comune e di preghiera è lontana dalla diocesi. Tale processo, dove il vescovo è presidente, accusatore e giudice, continua a vedere il padre sacerdote e monaco di 79 anni oppresso e accusato ingiustamente. Dato che il monastero è stato per 43 anni patrimonio liturgico, biblico, spirituale e religioso, e inoltre centro ecumenico-culturale e sociale della realtà cesenate, si ritiene giusto informare la popolazione». Con decreto dello scorso 25 ottobre il vescovo aveva ritirato il provvedimento di “sospensione a divinis” dei primi di luglio, precedentemente comminato, e rispetto al quale Padre Orfeo aveva presentato ricorso presso la Congregazione per il Clero. Contemporaneamente, con lo stesso decreto, monsignor Regattieri ha deciso di procedere con “un processo penale extragiudiziale” presso la Curia vescovile, revocando al sacerdote la possibilità di celebrare sacramenti e messa, se non in privato, e di confessare e predicare. Da tempo è in atto un duro confronto tra vescovo e fondatore della Piccola Famiglia della Resurrezione. Dopo un periodo di commissariamento della comunità e dopo alcune modifiche statutarie, il vescovo è passato all’adozione di provvedimenti disciplinari. Anche nel decreto che, pur ritirando la sospensione a divinis, prevede il processo penale extragiudiziale, il vescovo ha ricordato la travagliata storia dei rapporti con Padre Orfeo degli ultimi anni, tornando a contestargli varie mancanze. «Il reverendo sacerdote Orfeo Suzzi - ha scritto monsignor Regattieri - in base alle notizie e alle prove debitamente raccolte, nonché per conoscenza personale da parte del vescovo, ha tenuto comportamenti non conformi alla sua condizione di chierico in merito: all’obbedienza dovuta al proprio vescovo, minando in tal modo gravemente la comunione ecclesiale; alla gestione di attività economiche, senza alcuna autorizzazione; alla denuncia calunniosa nei confronti del proprio vescovo; all’assenza protratta ininterrottamente dalla Diocesi senza autorizzazione». Tra le vicende contestate a Padre Orfeo ci sarebbe anche l’avvenuta costituzione di tre società finanziarie con sede a Londra, anche se poi di fatto non avrebbero operato e sarebbero state fatte decadere. Per Padre Orfeo il processo penale extragiudiziale è un modo per non permettere «un pieno esercizio del diritto di difesa».

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