Cesena, morto uno dei custodi dei misteri su Cristina Golinucci

Archivio

È morto ieri mattina Don Ettore Ceccarelli. E con lui se ne va, oltreché un uomo di fede apprezzatissimo dalla comunità, una fetta importante di memoria su uno dei misteri più grandi della storia di Cesena: la scomparsa di Cristina Golinucci. Don Ettore è stato per oltre 50 anni parroco a Ronta. Era ricoverato da qualche settimana e l’età non più verde (88 anni) non gli ha permesso di superare gli ostacoli della salute. Attualmente collaborava col parroco don Andrea Budelacci, all’unità pastorale n° 8, quella composta dalle parrocchie di Martorano, Ronta e San Martino in Fiume. Il funerale è stato fissato per la mattinata di sabato. Alle 10 in chiesa a Ronta.

Il mistero

Don Ettore era parroco a Ronta anche quando scomparve Cristina Golinucci: il 1° settembre del 1992. La sua parrocchiana che si stava recando dal suo padre confessore al convento dei Frati Cappuccini. Di lei da 29 anni ci sono sollo e sempre le stesse certezze: la sua Fiat 500 posteggiata a meno di 50 metri dall’ingresso del convento e nessuno che l’abbia più vista. Don Ettore ha vissuto in prima linea il dramma di questa scomparsa misteriosa. Con i suoi parrocchiani che, coinvolti emotivamente, nel tempo lo avevano suo malgrado coinvolto nelle indagini riferendogli ogni episodio che sembrava loro strano sulla vicenda. Non ha mai parlato di nulla in pubblico fino al 2015. Quando consegnò alla mamma di Cristina Golinucci una lettera di testimonianza e per la prima volta si concesse ad un intervista, scegliendo il Corriere Romagna. La vicenda più importante da raccontare tra le tante era di una telefonata anonima ricevuta. Prima da Padre Lino Ruscelli (il padre spirituale di Cristina Golinucci che l’attendeva il giorno della scomparsa) e poi da lui a Ronta. Una telefonata che parlava di due scomparse: Chiara Bolognesi e Cristina Golinucci. Dall'altra parte del telefono una voce maschile diceva che Chiara Bolognesi era morta ed era nelle acque del Savio, mentre Cristina era altrettanto morta ma le sue spoglie si trovavano nelle acque del Tevere, a Roma, a non molta distanza da un convento di frati Cappuccini dove erano alloggiati anche due frati cesenati. Il 30 ottobre 1992 la studentessa di Ragioneria venne trovata morta in acqua. Suicida, si disse, sulla strada che la doveva invece portare a casa della nonna per consegnarle delle medicine. Per quanto riguarda Cristina, mai ritrovata, l’anonimo aveva visto giusto in almeno due punti: la presenza di un convento di Cappuccini nei pressi del Tevere a Roma e la presenza al suo interno di due frati che poi sarebbero stati nel convento dei frati Cappuccini a Cesena per anni: Davide e Giorgio Busni, uno dei quali fu anche a lungo priore del convento cesenate.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui