Cesena: morto in strane circostanze, ma in casa era solo

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Trovato morto in cucina, nudo e con al collo ed alle caviglie le luci di Natale con le quali stava addobbando la stanza. Gli esami macroscopici svolti durante l’autopsia sul corpo del 76enne Mario Ricci, escludono qualcosa di diverso da una morte causata da un infortunio ed un successivo malore. Non ci sono tracce, sotto forma di evidenti lesioni interne, della possibile presenza di altre persone all’interno della casa; persone che possano aver usato violenza sull’anziano trovato morto ed il cui cadavere, svestito, nella cucina della casa che abitava senza riscaldamento acceso, ha destato tanti sospetti sulla dinamica per lui letale. Ieri mattina la patologa Donatella Fedeli ha eseguito l’autopsia sulla salma. Ora ha 60 giorni per consegnarne i risultati al pubblico ministero Federica Messina. Si tratta di risultanze, almeno per questa prima parte (aspettando le analisi microscopiche) che non apriranno la caccia ad eventuali altre presenze nell’abitazione al momento della morte del 76enne. A questo punto, nella stranezza della scena che si è presentata agli occhi dei vicini di casa prima e degli investigatori di polizia poi, la tesi che resta la più plausibile è che Ricci, mentre allestiva di addobbi natalizi la cucina, con Tv e Radio accesa, sia scivolato e si sia procurato una lesione ad una gamba che non gli permetteva di muoversi e di chiedere aiuto. Deve aver cercato, trascinandosi, di sollevarsi e di appigliarsi dove poteva. Finendo per spostare anche il frigorifero (che ostruiva quasi del tutto l’ingresso della cucina) o per aprire il rubinetto dell’acqua nel lavello. Sforzi che hanno agevolato il malore che lo ha ucciso. E soprattutto hanno creato la scena difficile da decriptare per la quale la Scientifica di polizia (che ha sequestrato l’immobile per le indagini necessarie) ha cercato minuziosamente tracce ed impronte per verificare eventuali presenze terze in casa al momento della morte. Unico altro mistero ancora da sciogliere, cosa che avverrà con le analisi microscopiche, è capire se Mario Ricci avesse assunto delle dosi scorrette di medicinali. Da 7 anni era tornato a vivere a Cesena (dove ha un passato da gestore di un negozio da elettricista in zona porta Trova, esercizio che da molto non esiste più) ma non aveva mai cambiato il medico di base, restando legato a quello che aveva in passato quando abitava nella parte ravennate della Riviera più vicina a Cesena. Eppure le scatole di medicinali specifici per le malattie di cui soffriva in casa non mancavano. Gli investigatori attendono di capire se avesse assunto una dose scorretta degli stessi. E comunque prima di agevolare la chiusura del fascicolo etichettandolo come “morte da malore successivo a trauma”, cercheranno di verificare almeno come il 76enne continuasse da anni a procacciarsi le ricette necessarie per ottenere le medicine.

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